Birra Morena - Birra Winner

Ultim'Ora

Scuola. 69mila assunti a 1.200 euro al mese

Un'aula scolastica. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 10 SET. (AGI) - "Le 69mila assunzioni decise dal Consiglio dei Ministri hanno un prezzo non indifferente: quello del mancato adeguamento stipendiale di tutti coloro che verranno immessi in ruolo nel prossimo triennio". E' quanto sostiene l'Anief citando il decreto approvato ieri dal Cdm nella parte in cui si indica la necessita' di avviare "una specifica sessione negoziale concernente interventi in materia contrattuale per il personale della scuola, che assicuri l'invarianza finanziaria". "Da parte del Governo dunque - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - vi e' la chiara volonta' di assumere personale e mantenerlo per un tempo congruo con lo stipendio bloccato a circa 1.200 euro al mese. Addirittura inferiore a quello che docenti e Ata percepiscono oggi da precari". La scuola e' "il cuore dell'impegno" del governo, da cui "riparte il futuro" del Paese aveva detto ieri il premier Enrico Letta presentando il decreto legge su scuola, universita' e ricerca varato dal CdM: "Un intervento molto forte e significativo per il mondo della scuola, degli insegnanti, delle famiglie e degli studenti", per far "riesistere in Italia il diritto allo studio". "Si torna a investire", ha detto Letta e il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza ha precisato come: 13 milioni per quest'anno, 305 per il 2014, 400 per il 2015. "L'istruzione riparte", ha spiegato Carrozza, "commossa e orgogliosa per essere il ministro che ha riportato l'istruzione al centro dell'agenda politica". Tanti i provvedimenti contenuti nel decreto e suddivisibili in tre macrotemi: quelli per studenti e famiglie, quelli per il mondo della scuola e quelli per universita' e ricerca. Tra le misure piu' attese, l'assunzione di oltre 26mila docenti di sostegno e l'abrogazione del bonus maturita'. Per i precari, il governo si impegna ad un piano triennale di immissioni in ruolo di 69mila docenti e 16mila ATA (Ausiliari tecnici e amministrativi). I ministri Lorenzin, Kyenge e Delrio hanno affiancato Letta e Carrozza nella conferenza stampa, per sottolineare le misure in cui erano coinvolti i loro ministeri: la stretta su fumo e sigarette a scuola, l'estensione del permesso di soggiorno agli studenti per la durata del corso universitario, i fondi per la lotta alla dispersione scolastica e per l'apertura delle scuole al pomeriggio. Il decreto legge ha avuto giudizi positivi tanto dal mondo politico quanto dai sindacati: l'apprezzamento va al cambio di rotta, dai tagli alle risorse a favore di docenti, studenti, famiglie. Il decreto introduce infatti misure di "welfare studentesco", nonche' provvedimenti per ridurre i costi dei libri di testo, per migliorare l'edilizia scolastica, per favorire l'orientamento, l'innovazione e la formazione dei docenti. Per i sindacati restano alcuni nodi sul fronte contrattuale e salariale ma nel complesso la direzione imboccata appare quella "giusta". Apprezzamenti sono venuti da Matteo Renzi, convinto che la scuola sia "il motore di ripartenza del Paese" e da Guglielmo Epifani, secondo cui il decreto e' il segnale di una netta inversione di tendenza "in un settore lasciato per troppo tempo allo sbando".





***Questo Spazio pubblicità è in vendita***

Nessun commento