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Cronaca. A Torremaggiore si rivendica il punto di Primo Intervento sanitario

L'Ospedale San Giacomo (foto Google maps) ndr.
di Redazione

TORREMAGGIORE (FG), 08 AGO - Di seguito riportiamo fedelmente il comunicato stampa del “Comitato per la difesa dell’Ospedale San Giacomo di Torremaggiore”.

«Sin dal 2010 è presente a Torremaggiore un comitato di cittadini per la difesa dell’ormai ex Ospedale “San Giacomo di Torremaggiore”. Il comitato è composto da semplici cittadini ed è apartitico. Come nel 2010 anche oggi nel 2016 ci tocca assistere ad un tentativo di scippo per la nostra comunità. Nel 2010 ci venne chiuso definitivamente l’Ospedale compreso il punto di Pronto Soccorso, quest’ultimo per fortuna riaperto, dopo una battaglia condotta insieme dall’allora Amministrazione Comunale guidata dall’or mai ex Sindaco Ciancio e trasformato in punto di Primo Intervento e con qualche servizio in più che ne miglioravano la qualità del servizio.
Anche oggi come allora non possiamo tacere, dato che fino ad ora la direzione sanitaria dell’ASL FG, non porta a ter mine il piano di riordino ospedaliero concordato nel 2011, che comportava l’attivazione di servizi ambulatoriali e della RSA ed inoltre ci riduce l’orario di presenza del personale medico nel punto di Primo Intervento nelle ore notturne dalle 20.00 alle 08.00 per andare a sopperire alle mancanze in altri punti di Pronto Soccorso della Provincia.
Ogni volta che si deve tagliare a subirne le conseguenze è sempre Torremaggiore, come in passato anche oggi. Non è possibile subire ancora la riduzione e l’eliminazione di servizi per la nostra comunità. In questo caso parliamo del diritto alla salute, di essere curati con efficienza.
Questa limitazione comporterà un sovraffollamento del Pronto Soccorso dell’Ospedale di S. Severo, dove già normalmente le attese sono di ore. Il punto di Primo Intervento di Torremaggiore solo nell’ultimo anno ha effettuato tra i 6500 e 7000 accessi di pazienti, e serve un territorio che comprende anche San Paolo di Civitate, Serracapriola ed il paesi limitrofi del Sub-Appenino Dauno.
Noi del Comitato siamo stufi di vedere disattesa ogni promessa fatta e sottoscritta e anzi di subire ulteriori danni, per questo chiediamo alle istituzioni regionali e sanitarie di intervenire in tempi immediati per riportare il normale orario di apertura del punto di Primo Intervento alle 24 ore, oltre che di raggiungere il completamento del piano di riordino concordato nel 2011 e ad oggi ancora non completato.
Ci rendiamo disponibili a collaborare con l’amministrazione comunale del Sindaco Lino Monteleone, concordando eventuali azioni utili alla ripristino della normale attività del punto di Primo Intervento».

Il referente
Lorenzo De Santis




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