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Porto di Bari. Sequestrati dalla Gdf oltre 17 chili di “marijuana”. Tratto in arresto un cittadino albanese [CRONACA DELLA GDF ALL'INTERNO]

La droga sequestrata. (foto Gdf) ndr.

di Redazione

BARI, 25 AGO. (C. St.) - Nel corso di una operazione di servizio nell’area portuale barese, a seguito di un attento monitoraggio degli automezzi in transito, anche in concomitanza con l’ulteriore innalzamento del livello dei controlli, Finanzieri del Gruppo Bari e funzionari del locale Servizio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno proceduto al sequestro, di 17,400 Kilogrammi di “marijuana”. Lo stupefacente era occultato all’interno di un doppiofondo ricavato tra il sedile posteriore e il bagagliaio di una Vw Passat occupata da una giovane coppia di albanesi. Gli investigatori, insospettiti dall’atteggiamento irrequieto del guidatore dell’automezzo e della sua compagna, decidevano di approfondire il controllo dal quale veniva individuato il doppiofondo a cui si accedeva dopo aver ribaltato, mediante un sofisticato congegno elettronico azionabile su uno speciale telecomando, lo schienale del sedile posteriore che normalmente non è reclinabile. I due, verosimilmente diretti in una famosa località balneare italiana, speravano di passare inosservati tra le numerosissime auto di turisti in rientro dall’Albania. Al termine per il conducente dell’autovettura, di anni 39, sono scattate le manette, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, mentre la ragazza, di anni 34 è stata denunziata a piede libero all’Autorità Giudiziaria. Il mezzo utilizzato per l’illecito trasporto è stato sottoposto a sequestro. 

CONVERSANO (BA): CONFISCA DEFINITIVA PER I BENI DEL PLURIPREGIUDICATO LA SELVA NICOLA 

I Finanzieri della Compagnia di Monopoli, nei giorni scorsi, hanno proceduto all’esecuzione del provvedimento di confisca del patrimonio (valore stimato di circa 130 mila euro) del pregiudicato LA SELVA Nicola, classe 1964, disposto dal Tribunale di Bari - Sezione III in funzione di Tribunale della Prevenzione. La misura ablativa, divenuta definitiva, nasce da una proposta formulata nel 2011 dal Procuratore della Repubblica di Bari a seguito di indagini operate dallo stesso Reparto delle Fiamme Gialle. In particolare, si tratta di un immobile residenziale ed un’autovettura di grossa cilindrata, già sottoposti a sequestro nel 2012 - nella disponibilità del pregiudicato, considerato “socialmente pericoloso” nell’accezione del codice antimafia, ovvero per la sua spiccata propensione al crimine. Il pregiudicato conversanese, considerato vicino al clan “Campanale” del quartiere San Girolamo di Bari, già arrestato nel blitz del 2013 disposto dalla DDA di Bari che indagava sul nuovo gruppo malavitoso “emergente” interessato ad allargare il proprio predominio nella zona del sud-est barese, vanta numerosi e gravi precedenti penali e di polizia fin dal lontano 1983: rapina, evasione, associazione ai fini del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni personali, estorsione ed usura. Il medesimo è stato sottoposto in più occasioni alla misura di prevenzione della sorveglianza di P.S. con obbligo di soggiorno. Le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle, consistite nella valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nelle indagini nonché nel confronto di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso al Corpo, hanno permesso di verificare la netta sproporzione tra i beni nella disponibilità del pregiudicato e la sua capacità economica. Con questa attività di servizio il patrimonio confiscato entra definitivamente in possesso dell’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e potrà essere riutilizzato per fini di rilevanza sociale.





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