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Economia. Eni: Descalzi, sfide accesso energia e lotta cambiamento clima

Claudio Descalzi. (foto Agi) ndr.

di Redazione

PARIGI, 30 SETT. (AGI) - "La sfida cruciale del settore energetico è il bilanciamento tra la massimizzazione dell'accesso all'energia e la lotta al cambiamento climatico". Lo ha affermato l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, presentando a Parigi l'Environment, social governance. "Se si intende raggiungere l'obiettivo di mantenere l'incremento della temperatura globale al di sotto dei due gradi, non sarà possibile soddisfare la crescente domanda di energia e diffonderne l'accessibilità con l'attuale mix energetico, tenendo conto che il mondo ha già saturato i 2/3 della capacità complessiva di assorbimento di CO2 da parte dell'atmosfera. La sfida è quindi cambiare mix energetico, riducendo il footprint di carbonio". E ha aggiunto: "Lavoriamo alle rinnovabili sul lungo termine. Il core business e le rinnovabili camminano insieme". Alla luce di queste sfide, Eni ha consolidato un modello in grado di coniugare solidità finanziaria e sostenibilità sociale e ambientale, basato su competenza e innovazione, gestione dei rischi e compliance, e che fa leva su: il modello di cooperazione e sviluppo in rapporto ai Paesi in cui opera; il modello operativo in grado di minimizzare i rischi e gli impatti sociali e ambientali delle attività; un percorso chiaro e definito verso la decarbonizzazione. Il modello di cooperazione di Eni è volto a supportare lo sviluppo delle comunità locali, a contribuire a limitare le disuguaglianze socio-economiche nelle aree in cui opera e ad assicurare il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. In questo senso, Eni è impegnata nella produzione di energia per il mercato domestico, nella diffusione dell'accesso all'energia, nella diversificazione del mix energetico e delle economie locali, nel trasferimento di know how e tecnologia e nello sviluppo locale negli ambiti della salute e dell'educazione. Eni, in particolare, ha deciso di sviluppare le risorse energetiche non soltanto per l'export ma anche a favore delle popolazioni locali. Per esempio oggi, Eni, nell'area del Mediterraneo, fornisce la quasi totalità del gas necessario al funzionamento delle centrali elettriche libiche, oltre 5 miliardi di metri cubi l'anno, coprendo i fabbisogni domestici; in Egitto, dove l'intero ammontare del gas prodotto dalla società resta nel paese, Eni contribuirà a creare le condizioni per l'indipendenza energetica, grazie allo sviluppo della scoperta di Zohr. Eni vende a livello domestico il gas che produce in 14 paesi, per un volume complessivo di 43 miliardi di metri cubi all'anno, e in 10 di questi fornisce al consumo locale l'intera propria produzione. Nell'Africa sub-sahariana, Eni, tra le compagnie internazionali, è il produttore leader di energia elettrica, contribuendo a migliorare l'accesso all'energia da parte delle popolazioni locali con benefici per l'ambiente in termine di riduzione delle emissioni da gas flaring. Sempre da Parigi Descalzi ha commentato la decisione dell'Opec nel meeting di Algeri di tagliare la produzione di greggio: "è un fatto molto importante - ha osservato - si tratta di un segnale per il futuro e vedo l'Opec riacquistare il suo ruolo di stabilizzatore del mercato. Era una decisione attesa da due anni - ha aggiunto - con cui si ribilancia il mercato alla luce del fatto che è stato deciso un taglio di 700 mila barili. Lo considero un ottimo risultato".





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