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Ilva. La tutela della salute dei Tarantini in una lettera alla Commissione Europea

L'Ilva a Taranto. (foto com.) ndr.
PeaceLink scrive alla Commissione Europea invocando il rispetto delle norme europee e il ripristino del diritto alla salute per i tarantini 


di Daniele Lo Cascio 

TARANTO, 24 SETT. - L’associazione ecologista Peacelink che da anni si batte, tra le altre cose, per la tutela del diritto alla salute dei cittadini residenti nella provincia di Taranto ha oggi inviato una lettera al Commissario Europeo per l’Ambiente Vella per rappresentare quanto di recente accaduto nella questione ILVA. Nei giorni scorsi come noto l’associazione ecologista aveva presentato il dossier “Non toccate quelle polveri” che evidenziava il fatto che le polveri pericolose per la salute dei tarantini non vengono registrate dalle centraline dell’ARPA dal momento che queste sono per legge tenute a rilevare i valori di PM10 e PM 2.5 e non sono idonee a rilevare le polveri specifiche che inquinano Taranto ossia quelle con PM superiore a PM11 e inferiore a PM 0,7 (le centraline hanno filtri a cui sfugge ad esempio il PM 0,1 e le nano-polveri). In merito a questo Peacelink ha inviato alla Commissione il link con i documenti scientifici a supporto della questione. Nella lettera viene inoltre riportato l’aggiornamento dello Studio Sentieri che messo in evidenza una importante relazione tra l’aumento di patologie nei giorni in cui l’inquinamento dall’area industriale invade la città. Molto recente anche il video lanciato da TV Med, che testimonia la violazione dell’AIA riportando immagini di importanti emissioni in fuoriuscita dall’area cokerie. Non da ultimo viene menzionato il decesso di Giacomo Campo avvenuta il 17 settembre nell’area AFO4 in circostanze e responsabilità ancora da chiarire oltre a far cenno al clima di tensione e nervosismo dentro la fabbrica, dove gli operai sono obbligati a ritmi serrati e pesanti. “I diritti dei tarantini non possono essere calpestati ad eternitas e non crediamo- scrive Peacelink- che nella Costituzione Italiana sia sancito che il diritto al lavoro debba andare di pari passo con la negazione del diritto alla salute e alla vita”. L’Associazione infine chiede alla Commissione di assistere il Governo Italiano nella definizione di una strategia chiara e definita in merito al futuro dello stabilimento, e degli importanti passi da intraprendere per mettere fine al gravissimo e complesso dramma in atto a Taranto.





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