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Letteratura. Le mille sfaccettature della felicità secondo Francesco Carofiglio

Francesco Carofiglio ospite al festival. (foto P. C.) ndr.

di Paola Copertino

MOLFETTA (BA), 7 SETT. - Per il sesto appuntamento di Storie Italiane, il primo festival di letteratura a Molfetta, la Galleria Patrioti Molfettesi ha ospitato lo scrittore, architetto e regista Francesco Carofiglio che ha presentato il suo ultimo romanzo: "Una specie di felicità" Edizioni Piemme. A dialogare con l’ autore la giornalista Micaela Di Trani che ha cercato di far conoscere meglio lo scrittore e incuriosire il pubblico presente, anticipando qualche tema e argomento del libro di estrema attualità per le problematiche affrontate. Il protagonista Giulio è uno psicoterapeuta che a un certo punto della sua esistenza vede la vita completamente sconvolta grazie ad un incontro fortuito con il suo ex maestro. Da quel momento in poi i ruoli si invertono e i due uomini dovranno fare i conti con una verità dolorosa. Giulio sente il peso dei suoi fallimenti, la sua inadeguatezza nei confronti dei figli con cui non riesce a stabilire un dialogo, cosa che succede oggi a tanti genitori separati, i quali non riescono a creare un rapporto comunicativo. A modificare l’ esistenza o un percorso già segnato, sarà ancora una volta un incontro casuale che invertirà una rotta già segnata facendo intravvedere sprazzi di felicità, come accade a tanti di noi in momenti particolari della vita. Molto intense le pagine dedicate al rapporto con i due figli Roberta e Simone, lette dallo stesso Carofiglio con una grande capacità interpretativa e particolarmente apprezzate dal numeroso pubblico. Giulio, il protagonista , non si può certo dire una persona determinata, attiva e piena di energia: si fa trasportare dalla marea, dalle correnti della vita, non avendo la voglia o la forza o l'occasione per prenderla in mano. Di lui i figli non hanno certo un giudizio positivo. Durante la terapia, in questa stanza che si affaccia sul mondo tramite una finestra, Giulio riflette sulla sua stessa esistenza e su se stesso. Anche innamorarsi per lui risulta stancante, faticoso perché deve investire energie. Grazie ai dialoghi il lettore si immedesima nella storia e si sente parte della vicenda. La vita di Giulio è una vita simile a tante altre con i problemi quotidiani e quelli esistenziali, lui cerca di sviscerarli e di capire dove e quando ha commesso degli errori e di recuperare, come accade a ciascuno di noi quando vuole provare a rimettere in riga la propria esistenza. Spesso si preferisce non agire che prendere in mano il proprio destino, così come fa Giulio e il lettore si sente impotente creando uno stato empatico con lo scrittore e sentendo sulla sua pelle le emozioni. Il libro fa’ riflettere così come ha ingenerato tanti interrogativi e domande l’ incontro con l’ autore. Cosa è la felicità, in molti si sono chiesti, quasi che lo scrittore fosse diventato un esperto della materia. La vita è un viaggio fatto di incontri casuali che ti cambiano la vita e ti fanno modificare il percorso. E come ogni percorso ha degli angoli bui e altri dove si intravvede la luce, una specie di felicità, basta saperla individuare.





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