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Storia. A Sovereto il santuario più misterioso ed affascinante della Puglia

La Madonna di Sovereto. (foto com.) ndr.

di Massimo Resta 

TERLIZZI (BA), 3 SETT. - A soli tre chilometri da Terlizzi sorge il Borgo di Sovereto, sede del santuario in cui si venera l'omonima Madonna patrona della città. Secondo una leggenda popolare, l'icona della Vergine fu ritrovata per caso da un Pastorello che aveva smarrito una pecora, ma forse la storia della Madonna Nera di Sovereto potrebbe essere diversa, suffragata non da documenti che sono andati distrutti ma da pietre e simboli presenti nella piccola frazione terlizzese. L'icona della Madonna, realizzata intorno all'anno 1000, non sarebbe l'immagine originale, nascosta da un'altra e mutilata nel 1719. Esami ai raggi infrarossi compiuti in passato avrebbero confermato questo particolare, suffragato anche dalle differenze esistenti fra la Vergine ritratta nell'icona e la Madonna scolpita sull'arco di accesso al santuario di Sovereto. Accanto alla Vergine, davvero curiosa la figura di un omino che sale su una scala a pioli dal basso verso l'alto. Potrebbe raffigurare l'uomo che sale verso la conoscenza, confermando la tesi dell'esistenza a Sovereto di una scuola, o essere uno degli abitanti del sottosuolo di Sovereto, il cui nome deriverebbe proprio dal latino sub erito, cioè costruito sotto, con la presenza di case e camminamenti utilizzati dai Templari per muoversi senza essere visti. Venti anni fa, un bambino che stava giocando a palla a Sovereto il giorno di Pasquetta per recuperare il pallone finito all'interno della vecchia sede di una fabbrica di calce, cadde all'interno di un silos in cui veniva depositata la sabbia. Per recuperare il piccolo intervennero gli speleologi di Ruvo, che quando si calarono intravidero delle case. Fu avvisato il sindaco dell'epoca dell'avvistamento ma non ci fu un seguito. Oggi quella fabbrica, che era stata edificata sul luogo dove un tempo sorgeva il convento delle suore, oggi non c'è più. La presenza dei Cavalieri del Tempio a Sovereto, non condivisa da storici locali e dalla Chiesa, sarebbe dimostrata dalle lastre sepolcrali presenti nel santuario della Madonna. Una di queste era del precettore templare Ramondo De Bolera, mentre sul pavimento vicino al centro dell' altare vi è la lastra sepolcrale di un cavaliere teutonico. A Sovereto, dunque, vi erano insieme Cavalieri Templari e Teutonici, che sorvegliavano un luogo troppo importante, ritenuto un forziere naturale di forze cosmiche che confluirebbero nell'omphalos presente sul pavimento della Chiesa e rinvenuto nei luoghi che hanno avuto a che fare con i Templari, fra cui le prigioni in cui furono rinchiusi prima di essere arsi vivi per fantomatiche accuse di eresia. Ma la mano dell'uomo ha danneggiato in passato il santuario, dove nell'800 sono state aperte e distrutte le tombe dei Cavalieri e dove è stato mutilato l' affresco del Cristo Pantocratore che era dietro l'altare su cui troneggia l'icona della Madonna di Sovereto durante la sua permanenza nel santuario. Altare proveniente da un altro Tempio del territorio terlizzese posto per coprire ciò che non doveva essere visto e per cancellare le prove della presenza templare nel piccolo Borgo terlizzese. Che la leggenda del ritrovamento dell'icona della Madonna sia solo una storia popolare, sarebbe anche dimostrato dalla grotta in cui il Pastorello rinvenne il sacro dipinto. Grazie alla famiglia Vendola, proprietaria della Chiesa di Sovereto, ci siamo scesi, avendo l'impressione di essere in un pozzo di acqua sorgiva. E non in una grotta. Probabile che fosse l'accesso ad un camminamento ostruito da detriti. Vicino all'accesso alla grotta, è visibile l'albero della vita o delle tre religioni, sopra il quale è presente una croce templare. Il Borgo di Sovereto, dunque, è un luogo in cui storia è mistero si coniugano fra loro e che dovrebbe essere più tutelato e valorizzato. La piccola frazione di Terlizzi non può ridursi solo al luogo dove il 23 aprile si festeggia la Madonna, ma può essere una tappa obbligata del turismo pugliese.





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