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Taranto. 56° Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia [VIDEO]

Una immagine della conferenza. (foto D.L.) ndr.
Tra Bradano e Sinni: Greci e popolazioni locali nell’arco jonico (VIII-V sec. a.C) 

di Daniele Lo Cascio

TARANTO, 29 SETT. - Alla presenza del sottosegretario all’Istruzione Angela d’Onghia e del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari Antonio Uricchio si è aperto oggi, presso il Polo Universitario Jonico in Città vecchia, il 56° Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia. L’importante simposio quest’anno affronta il tema tra Bradano e Sinni: Greci e popolazioni locali nell’arco jonico (VIII-V sec. a.C). Cinque le sessioni di studio: strutture del territorio e problematiche storiografiche e metodologiche, forme e dinamiche insediativo-culturali nell’area del golfo di Taranto fino al VIII secolo, presenze greche e interazioni con le popolazioni locali tra VIII e VII sec. a.C., forme e dinamiche della presenza greca e dell’interazione con le popolazioni locali tra VII e V sec., l’area del golfo di Taranto tra VIII e V sec. a.C. : processi e modelli interpretativi. I lavori si articoleranno attraverso una serie di relazioni e tavole rotonde. Il presidente dell’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia Aldo Siciliano ha sottolineato il ruolo sempre centrale di Taranto quale città ospitante il congresso ma anche elemento di studio dello stesso: Taranto è un'area ampia ma abbastanza omogenea di incontri di culture. Tutti gli incontri hanno sempre un aspetto positivo e tutto questo verrá fuori dalle relazioni dei vari settori previsti dal nostro convegno - afferma ai nostri microfoni e continua - Quest'anno sono circa quaranta gli studiosi che relazioneranno tra cui molti stranieri dagli Usa, Germania, Austria, e ovviamente dall'Italia, molti di questi giovani, stiamo procedendo ad un rinnovo generazionale graduale dal momento che l'esperienza degli anziani non puó essere trascurata. Chiediamo come furono accolti i greci da queste popolazioni? Le fonti dicono che quando vennero qui non trovarono nessuno, era una terra pronta da occupare ma la storia è scritta dai vincitori che probabilmente solo questo vollero trasmetterci perché in realtà esistevano delle popolazioni indigene tarantine: gli japigi e i messapici con i quali ci furono durissimi scontri soprattutto nel corso soprattutto dei primi anni del V secolo con sconfitte subite dai tarantini. Il grande storico Erodoto infatti cita la sconfitta di Taranto come la piú grande sconfitta mai subita. Ma lo status della guerra era normale nell'antichità a differenza di oggi, tempo in cui lo status normale é la pace e di tanto in tanto ci sono delle guerre. Alla fine questi scontri portavano a degli esiti positivi in quanto si creavano rapporti con diversi gruppi organizzati con culture diverse. Nel rapporto culturale c'é sempre qualcosa di positivo non c'é una civiltá egemone e una subalterna ma ognuno ha la sua civiltá. Il convegno ha ricevuto la medaglia assegnata dal presidente della Repubblica che il Presidente Siciliano ha voluto dedicare al compianto prof. Attilio Stazio tra i primi fautori di questo fortunato convegno giunto alla sua 56^ edizione.






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