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Taranto. ILVA: muore giovane operaio

L'Ilva di Taranto. (foto com.) ndr.

di Daniele Lo Cascio 

TARANTO, 18 SETT. - Non poteva immaginare di non far più ritorno a casa Giacomo Campo, giovane operaio poco più che ventenne, quando sabato mattina si recava sul proprio posto di lavoro per svolgere il primo turno in area AFO 4 dell’Ilva. L’operaio originario di Roccaforzata, ma residente a San Giorgio Ionico era dipendente della ditta “Steel Service”, una delle ditte appaltatrici ILVA addetto alla pulizia dei nastri trasportatori. Ancora non chiara la dinamica dell’incidente ma sembra che nonostante il fermo degli impianti, il nastro trasportatore in area agglomerato abbia inspiegabilmente ripreso la sua marcia travolgendo il ovane operaio che sarebbe morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti gli uomini dell’ispettorato del lavoro, i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri per far luce sulla vicenda e accertare le responsabilità. L’Arcivescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro, che si trovava a Genova per il Congresso Eucaristico Nazionale, si è detto addolorato per la tragedia e nell’esprimere il suo cordoglio alla famiglia ha affermato: “Si aggrava il tributo di vittime che questa città paga e vivo insieme a tutta Taranto il disorientamento per questa ennesima drammatica notizia. Proprio qualche giorno fa in un consesso pubblico non ho mancato di dire che non possiamo più attendere in termini di risanamento e di riconversione. Lo ripeto con forza a chi ha potere e competenza. Auspico non solo nell’accertamento delle responsabilità, ma una presa di coscienza oggi, immediata, fattiva e concreta della gravità della situazione permanente della grande industria nel capoluogo ionico”. Non si comprende perché questa fabbrica di morte continui ad essere attiva nonostante le gravi perdite in termini di vite umane che continua a mietere e a produrre un acciaio in modo antieconomico che nessuno compra più.





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