Gallipoli (Le) Gdf e Guardia Costiera contro la pesca illecita di oloturie
La Procura della Repubblica di Lecce |
di Redazione
GALLIPOLI (LE), 9 NOV. (Comunicato St.) - All’esito di indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Lecce, coordinate dal Procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, finalizzate alla ricerca di prove concrete, attestanti la commercializzazione illecita di ingenti quantitativi di “Oloturie”, prelavate in aree marine protette e sottoposte a vincolo paesaggistico del litorale ionico della provincia di Lecce, è in corso il sequestro, disposto dal giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati, di sette pescherecci impiegati per l’asportazione delle oloturie dai fondali marini, nonché dei locali in uso ad una società con sede in Gallipoli, utilizzati per lo stoccaggio e la lavorazione degli organismi marini, con contestuale perquisizione degli stessi.
Contestualmente, sono in corso di svolgimento numerose
perquisizioni locali nei confronti dei 9 soggetti a vario titolo
indagati.
Le operazioni, eseguite in modalità congiunta da militari della
Guardia Costiera e della Guardia di Finanza di Gallipoli, sono
state l’epilogo del percorso investigativo svolto, validato dalla
magistratura requirente la quale ha ipotizzato, a carico di nove
soggetti indagati, il reato di inquinamento ambientale per aver
cagionato un significativo deterioramento del tratto di mare ove le
oloturie furono asportate.
Le indagini scaturite da un sequestro di circa 11 tonnellate di
oloturie di mare, trovate dalla Guardia Costiera di Gallipoli, il 15
dicembre 2015, su un autoarticolato fermato per un controllo
lungo la strada provinciale Lecce-Gallipoli, sono state oggetto di
un accurato approfondimento investigativo, delegato alla Guardia
di Finanza di Gallipoli, condotto mediante l’espletamento di
numerosi controlli presso società cooperative di pescatori
operanti in Gallipoli, Vernole, Melendugno, Lecce e Castro ed
altre aziende con sede nella provincia di Brindisi e Taranto,
all’esito dei quali è stata accertata la commercializzazione di circa
200 tonnellate di oloturie di mare oltreché disvelata la compagine
di quei pescatori che hanno materialmente eseguito
l’asportazione delle oloturie dai fondali salentini. Ulteriori controlli,
sono stati svolti nelle sedi delle ditte armatrici dei pescherecci
precedentemente individuati.
Dalle indagini è emersa l’esistenza
di un sistema in cui la massiccia cattura di oloturie era finalizzata
alla vendita a società greche, che, a loro volta, le destinavano ai
mercati asiatici nei quali elevata è la richiesta di questa specie
utilizzata per finalità cosmetiche oltre che alimentari. Il sequestro
dei pescherecci è stato disposto dall’autorità giudiziaria per
evitare il protrarsi della cattura abusiva della specie protetta.
L’ipotesi di reato contestata, inquinamento ambientale, è
un’assoluta novità se legata alla fattispecie accertata nel corso
delle indagini.
La contestazione scaturisce anche dall’analisi di uno studio del
CNR-IAMC acquisito dagli inquirenti, in relazione al quale è
configurabile un concreto pericolo per l’ecosistema marino
qualora ingenti quantità del mollusco dovessero essere sottratte
dall’ambiente marino.
Difatti le oloturie vengono definite come “organismi detritivori”
poiché ingeriscono sedimenti del fondo marino al fine di nutrirsi di
batteri ed altri microorganismi patogeni in essi presenti, fungendo
quindi da “biorimediatori naturali” capaci di depurare in maniera
“eco-friendly” i batteri presenti nell’ambiente marino.
I militari della Guardia Costiera stanno attualmente monitorando
questo preoccupante fenomeno di razzia dei fondali marini, in
quanto la forte domanda proveniente dai mercati dell’est, sta
mettendo in serio pericolo l’ecosistema locale e più in generale
quello del Mar Mediterraneo. Ulteriori percorsi investigativi sono
stati avviati dai militari della Guardia di Finanza di Gallipoli, al fine
di definire anche l’imponente aspetto di business economico che
ruota attorno a tale pratiche illecite, che potrebbero aprire anche
scenari di interesse internazionale.
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