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'La Buona Politica' - Matteo Renzi: così scorre la sua nuovo vita

Matteo Renzi. (foto com.) ndr.

di Cosimo Imbimbo

BARI, 27 DIC. - In tanti si domanderanno all’indomani della sonora sconfitta referendaria, sulla nuova vita dell’ex premier oggi fuori da ogni ruolo istituzionale, Matteo Renzi. Intanto gli resta l’ardua resistenza a segretario nazionale del PD, visti gli assalitori, probabilmente è fortemente in bilico anche quest’ultima postazione.L’ex presidente del Consiglio è stato beccato a Pontassieve, dove vive con la famiglia lo scorso 14 dicembre intento a fare la spesa con la moglie Agnese e la figlia. Non manca chi parla di una mossa studiata a tavolino insieme al giornale diretto da Alfonso Signorini, magari per donare a Renzi un’immagine più ‘umana’ e vicina alle abitudini normali del popolo italiano.

Tutta umoristica la versione fette biscottate, detersivi, tè al limone, pandori e ovetti di cioccolato nel carrello della spesa, stracolmo in vista delle festività. Intanto dal suo pulpito dorato del vertice PD continua a pontificare nuovi scenari politici, Renzi ha ufficializzato la posizione del Pd favorevole al ripristino del Mattarellum (a quanto pare, con una variazione: la quota proporzionale non sarà solo del 25% ma del 50%) ed ha lasciato intendere la sua preferenza per il mese di aprile per le elezioni. Le due cose (mattarellum ed aprile) stanno insieme? Difficile, molto difficile. Ecco perchè. In primo luogo, non basta dire Mattarellum, perché ci sono molti dettagli tecnici da definire anche per poter mettere insieme una maggioranza parlamentare che voti la nuova legge: quanti saranno i seggi per il proporzionale e quanti per il maggioritario uninominale? Ci sarà l’obbligo di presentarsi nell’uninominale per accedere alla quota proporzionale? Saranno ammesse coalizioni? Ci saranno clausole di sbarramento per il proporzionale ed a che livello? E per il proporzionale ci saranno listini distinti o si procederà proclamando i migliori risultati non vincenti nell’uninominale? E, nel caso di liste saranno bloccate o tornerà la preferenza? E che dimensioni avranno le circoscrizioni per il proporzionale? Ci sarà lo scorporo dei voti del vincente nell’uninominale per definire la distribuzione dei seggi proporzionali? Scorporo totale o parziale? E via di questo passo. Si badi che ciascuna di queste scelte potenzialmente avvantaggia o svantaggia un partito piuttosto che un altro, per cui, pur nell’accordo generale per il Mattarellum (cioè un sistema misto proporzionale-maggioritario uninominale) poi ci sono una infinità di dettagli tecnici da definire su cui, salvo l’ipotesi improbabile di un accordo per una “legge fotocopia” della precedente, è prevedibile che ciascuno cercherà di ottenere la misura più favorevole a sé (o che immagina possa esserlo). 

Renzi infatti espone al presidente della Repubblica il suo progetto. Gli fa capire che "se tutti dicono andiamo a votare il Pd non può essere l'unico partito a opporsi. Significa suicidarsi politicamente". Mattarella è perplesso. Non ha apprezzato il messaggio televisivo nella notte di domenica: "Chi la chiude la legge di stabilità?". Non è contento dell'accelerazione, chiede il contributo sostanziale del "partito che ha 400 parlamentari" a trovare la via d'uscita nell'interesse del Paese. Non è una lite, ma una strapazzata sì. Il Quirinale, beninteso, giudica "legittima" l'ipotesi di andare subito al voto. "Se il Pd chiede le elezioni, non saremo certo noi a organizzare ribaltoni, non metteremo all'angolo Renzi ". Mattarella tuttavia non condivide l'ipotesi di febbraio. Non vede i tempi tecnici. Va aspettata la Consulta sull'Italicum, è possibile che dopo sia necessario correggere la legge ovvero che la sentenza dei giudici non sarà autoapplicativa. E l'idea di sciogliere le Camere è l'ultimo dei suoi pensieri. Insomma, prima della partita con cui Renzi vuole rimettersi in gioco si svolgerà un confronto vero tra il leader del Pd e il Colle. Renzi infatti espone al presidente della Repubblica il suo progetto. Gli fa capire che "se tutti dicono andiamo a votare il Pd non può essere l'unico partito a opporsi. Significa suicidarsi politicamente". Ma le certezze al momento come spiegano ufficialmente gli ex esponenti importanti del Governo Renzi non ci sono nè in un senso positivo nè in uno negativo spiegando che si continuerà a trattare nelle ultime notizie e ultimissime considerando le varie richieste con una doppia problematica da affrontare ovvero tecnica e di strategia. 

C'è da augurare lunga vita a Matteo Renzi perché in fondo suscita simpatia, ma politicamente parlando, per usare un' espressione inglese che a molti potrebbe apparire cruda, lui è the walking dead, un morto che cammina. Immagine a tinte forti a cui si è costretti per segnalare un cambio di stagione, dopo che per due anni la «narrazione» agiografica delle gesta del premier sui media l'ha trasformato in un' icona dell' imbattibilità e della sagacia in politica. Invece, all' alba del 6 giugno molti, anche tra i suoi, hanno scoperto che non è così.





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