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Bari. Welfare italiano e israeliano si incontrano. All'Ateneo confronto Italia - Israele

Una immagine dell'incontro. (foto com.) ndr.

di Redazione

BARI, 7 FEB. (Comunicato St.) - Welfare italiano e israeliano si incontrano a Bari. Occasione è il convegno dal titolo "Quale il contributo dei servizi socio-educativi all'innovazione del welfare nel Mediterraneo?", organizzato dalla Fondazione Zancan e dalla associazione di promozione sociale Carmela Giordano, con il patrocinio dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia e della Fondazione Firss. Un momento di confronto e di "contaminazione" di saperi e di pratiche nell'ambito delle politiche sociali che proseguirà nei prossimi giorni, fino a venerdì 10 febbraio. In questi giorni, una delegazione, rappresentante i servizi sociali di Gerusalemme, sarà in visita a diversi centri che operano nel settore dei servizi sociali dedicati ai bambini. Sono i bambini, infatti, il centro di questa iniziativa. I bambini disabili, maltrattati e vittime di abuso. "Stando ai dati Istat - ha detto Antonio Nappi Presidente dell'Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia - si diffonde sempre più l'espressione 'minori poveri'. Una notizia sconvolgente per noi operatori che non vediamo segnali verso un rafforzamento del Welfare. 
Ci stiamo confrontando con una delle esperienze più interessanti del Mediterraneo e siamo pronti a confrontarci anche con altri per cercare di trovare le risposte migliori ai quei dati. Non ci limitiamo alla denuncia, facciamo proposte!" "Sui minori - ha affermato il prof. Daniele Petrosino, coordinatore C. di S. Scienze del servizio sociale - l'attenzione deve essere sempre molto alta". Minori e welfare sono un tema unico. Non è possibile scindere l'uno dall'altro. "La dimensione internazionale non deve far perdere di vista che siamo in un mondo unico", ha aggiunto Petrosino. L'unicità dei problemi e dei rimedi deve essere considerata a partire dalle realtà locali. Da quella regionale. " Siamo in una regione che ha un aspetto unitario e dobbiamo ragionare su quanto si possa fare insieme, per promuovere gli sforzi necessari per aiutare la società futura". Nel futuro ci devono essere occasioni di collaborazione tra le diverse realtà di welfare perché le esperienze, integrandosi, possano completarsi e fornire gli strumenti per affrontare nel migliore dei modi le difficoltà che in contesti differenti hanno origini e conseguenze simili. "Uno degli obiettivi di questo progetto - ha dichiarato Giulia Cucumazzo, Presidente dell'Associazione di Promozione Sociale C. Giordano - è quello di creare una piattaforma per le future attività. Come associazione vogliamo individuare azioni condivise di studio e ricerca sui casi di maltrattamento e soprattutto una condivisione di visione sul Welfare". Al convegno è intervenuta l'assessore al Welfare del Comune di bari, Francesca Bottalico. "Quando parliamo di maltrattamenti sui minori - ha dichiarato l'assessore - è bene che gli operatori siano in un laboratorio sempre aperto, sempre pronti a migliorarsi". 
Lo sforzo degli Assistenti Sociali ricade a favore della comunità ha ricordato l'On. Giusi Servodio perché "la professione di assistenti sociali è molto delicata, noi siamo gli operatori del cambiamento nelle istituzioni affinché possa tornare il diritto dei cittadini". Un diritto che si tutela edificando "Non sovrastrutture giuridiche ma infrastrutture umane". Lo ha detto Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan. "Ai bambini - ha aggiunto Vecchiato - non servono le nostre carte, i diritti astratti. I bambini hanno bisogno di acqua. Prima di parlare di cose astratte dobbiamo andare alla base, alle azioni da compiere per i minori, per capire tecnicamente come trattarli, altrimenti li mal-trattiamo". Della missione dell'assistente sociale ha parlato Franca Dente, vice presidente dell'Associazione di Promozione Sociale C. Giordano: "l'assistente sociale deve essere un missionario, deve sentire propria la mission di costruire ponti tra le persone. Siamo chiamati a investire nelle relazioni emancipanti. I bisogni non si risolvono con una prestazione economica, non siamo esecutori. Noi abbiamo la responsabilità di valorizzare le risorse. Oggi su mille minori presi in carico, duecento sono maltrattati. Da questo emerge quanto il maltrattamento rivesta ancora un ruolo di primo piano nell'assistenza". "I bambini sono tutti uguali, dobbiamo sentire nostro questo motto. Nessun bambino decide dove nascere, nessun adolescente sa quale sarà il suo futuro", le parole della dottoressa Patrizia Marzo, Presidente fondazione Firss che ribadiscono l'esistenza di una diffusa precarietà dell'infanzia. 
Il problema non è solo italiano, o di poche altre nazioni, ma è diffuso. In Israele le problematiche che toccano i minori sono altrettanto diffuse. "Un terzo della popolazione di Israele vive sotto la soglia di povertà", ha detto Anat Zeira, dell'Haruv Institute di Gerusalemme che "sta organizzando il primo summit del Mediterraneo e speriamo di mettere tutti i paesi insieme, compresi Libia, Tunisia, Marocco, Libano. Grazie per essere nostri partner". Nel corso del convegno la Garante per i diritti dei minori della Regione Puglia, Rosy Paparella, ha esposto il modello organizzativo regionale citando servizi e soggetti coinvolti. Le linee guida sono state presentate su vari "livelli", dalla composizione minima di un'equipe ai centri specialistici per la cura del trauma interpersonale passando poi alle strutture altamente specializzati per il trattamento dei minorenni vittime di violenza. "Lavoriamo con un monito che ci resti sempre in mente: le ferite più difficili da curare sono quelle che non si vedono", ha detto Paparella. Di collaborazione tra le professioni ha parlato Michele Corriero, Giudice onorario del Tribunale dei minorenni di Bari: "dovremmo lavorare di più sui confini professionali. Fare in modo che diventino un'opportunità, non un muro. Nella vita del minore un intervento educativo può essere più salutare di un intervento tecnico dal punto di vista sanitario o giuridico". La dottoressa Cecilia Armenise è intervenuta sul ruolo e la funzione dell'Ussm nel processo penale minorile sviscerando il "cuore" del processo. Sono state analizzate le tipologie ed i contesti caratterizzanti i reati sessuali commessi da minori. Sono stati presentati gli atti messi in pratica dall'Ussm e le reti secondarie informali e le comunità nelle quali sono in corso di realizzazione alcuni progetti.
Importante fase anche quella dedicata ai tavoli di concertazione cui l'Ussm partecipa per collaborare e lavorate in rete con enti ed istituzioni. Dopo il tour della delegazione israeliana nelle strutture pugliesi, venerdì 10 febbraio, presso l'Università di Bari, a partire dalle ore 9.00, è previsto l'evento conclusivo dell'iniziativa con un momento di condivisione delle esperienze vissute nel corso della settimana.





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