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Attualità. Esposizione della Bandiera nazionale: roba da straccivendoli

Le bandiere esposte all'ospedale dio Molfetta. (foto LaMa). ndr.

di LaMa

BARI, 3 MAR. - È con il link del cerimoniale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM) che voglio aprire questo articolo. Esso risponde, in maniera chiara e sintetica, circa le prescrizioni relative all'esposizione del vessillo nazionale. In tutte le indicazioni della Presidenza troviamo una parola chiave: "DECORO". 
Ma é sempre così? Soprattutto gli edifici pubblici si attengono al rispetto di questa semplice regola? La risposta il piú delle volte é no. Il Tricolore é trattato peggio di uno straccio, invece di garrire al vento soggiace sul pennone come uno straccio da buttare. Denigrare il Tricolore rappresenta un offesa per tutti i cittadini, da nord a sud, dalle Alpi alle Isole, per tutti coloro che si sentono orgogliosi di appartenere a questa terra chiamata Italia. È questo non vuole essere un modo per essere più o meno nazionalisti ma semplicemente un ammonimento a chi non rispetta le regole. La cosa sconcertante é l'assenza di multe o sanzioni che, a mio avviso, dovrebbero cadere direttamente sul responsabile dell'infrastruttura. Sono sicuro che questi dirigenti, pagati da quello Stato che non rispettano dovrebbero rispondere in soldo per le loro "disattenzioni". In alternativa, un'applicazione piú estesa del art. 292 del codice penale, così come modificato dall’art. 5 della Legge 24 febbraio 2006, n. 85: “(…) Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni" potrebbe costituire ottimo deterrente per i dirigenti distratti. 
Invito tutti i nostri lettori a far pervenire in redazione foto di tricolori indegnamente esposti. Apriremo una pagina dedicata a questo scempio.

Vedi: 

http://presidenza.governo.it/ufficio_cerimoniale/cerimoniale/quesiti.html .





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