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Estero. Sale la tensione con Pyongyang. Trump: all'orizzonte "un grande, grande conflitto"

Sale la tensione tra Usa e(Korea del Nord. (foto Agi) ndr.

di Redazione

WASHINGTON (USA), 28 APR. (AGI) - Il rischio di una guerra tra Usa e Nord Corea è sempre più alto. E non lo dicono solo gli analisti ma lo stesso presidente statunitense Donald Trump che, in un’intervista alla Reuters in occasione dei primi 100 giorni di governo, ha dichiarato: “C'è la possibilità di un grande, grande conflitto”. "Avrei apprezzato una soluzione diplomatica ma credo sia molto difficile", ha aggiunto ammettendo con candore nella stessa intervista: “Pensavo che fare il presidente sarebbe stato più semplice”. Appena un giorno fa un funzionario del governo nordcoreano ha assicurato alla Cnn che "i test nucleari non si fermeranno" fino a quando gli Usa continueranno in quelli che Pyongyang considera "atti di aggressione”. Il direttore dell'Istituto per i Diritti Umani all'Accademia di Scienze Sociali, a Pyongyang, Sok Chol Won, non ha chiarito quando ci sarà il sesto, atteso test nucleare, ma ha spiegato che non sarà influenzato dagli eventi. Le pressioni di Pechino Cruciale il ruolo di Pechino che, secondo quanto riferito dal segretario di Stato americano, Rex Tillerson, in un'intervista alla Fox, “sta facendo pressioni sulla Corea del Nord minacciando sanzioni se effettuerà un altro test nucleare”. Dal canto suo, la Cina è consapevole che “l'escalation della tensione in Corea del Nord può intensificarsi e la situazione è a rischio di finire fuori controllo", ha avvertito il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, che si trova a New York per partecipare alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dedicata proprio alla crisi con la Corea del Nord. Non solo parole: Wang ha proposto al vice ministro degli Esteri russo, Gennady Gatilov un approccio duale alla crisi nucleare nella penisola da parte di Mosca e Pechino ribadendo la linea della "doppia sospensione" per ridurre la tensione nella penisola coreana. Un cambio di rotta quello della Cina, tradizionalmente più cauta, che piace a Trump. “Penso che Xi Jinping ci stia provando con forza. Sicuramente non vuole disordini e morte. E' una brava persona”, ha commentato ancora alla Reuters il presidente Usa che ha ricevuto il suo omologo cinese agli inizi di aprile in Florida. “E' davvero una brava persona: ho avuto modo di conoscerlo bene. Ama la Cina e ama il popolo cinese. So che vorrebbe fare qualcosa ma è possibile che non possa". In un video l'attacco alla Casa Bianca A buttare ulteriore benzina sl fuoco è arrivato giovedì un video propagandistico diffuso dal regime di Pyongyang in cui si vede la Corea del Nord che attacca direttamente la Casa Bianca e la portaerei nucleare Uss Carl Vinson colpita da un missile Pukguksong-2, tra i più moderni nell'arsenale del regime di Kim Jong-Un. Una scritta in coreano accompagna le immagini: "Il nemico da distruggere è nel mirino". E' il secondo video in pochi giorni che minaccia gli Stati Uniti di un attacco militare su larga scala e arriva in un momento di forte tensione nella penisola, dopo l'arrivo del sommergibile Usa Michigan nel porto sudcoreano di Busan e le esercitazioni nordcoreane a fuoco vero che si sono tenute il 25 aprile scorso, per commemorare l'ottantacinquesimo anniversario della fondazione dell'Esercito Popolare Coreano.



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