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'L’inchiesta'. Il business delle contraffazioni alimentari

controlli alimentari dei cc. NAS. (foto NAS) ndr.

di Redazione

BARI, 10 APR. -  Il cibo non è solo nutrimento ma energia e convivialità. Oltretutto è anche il mezzo attraverso il quale dovremmo mantenerci in salute. Premetto che non sono vegana, vegetariano e nemmeno integralista-bio, ma onnivora! Da bongustaia impenitente sono stata incuriosita dal lavoro esemplare fatto dai “nas” ( ndr. nucleo anti sofisticazioni) dell’arma dei Carabinieri che, essenzialmente prima di Pasqua, hanno scoperto illeciti ai danni della nostra salute. Le contraffazioni alimentari hanno raggiunto e superato tutti i limiti della decenza. La nostra tradizionale alimentazione mediterranea è stata surclassata dal mordi e fuggi basato su piatti pronti surgelati. 
Si mangia di corsa ignorandone le conseguenze negative. Per fortuna, almeno una volta al giorno, ci si mette a tavola per assaporare piatti tipici genuini e nutritivi preparati con amore dalle amorevoli mani delle nostre mamme o nonne. Partiamo dal presupposto che alla base della nostra nutrizione vi dovrebbero essere prodotti semplici e insostituibili quali il latte, il pane, la pasta, le salse, l’olio d’oliva, la carne o il pesce…fino a quando non si scopre che anche questi alimenti nascondono incredibili insidie dovute ad adulterazioni o contraffazioni. Come difenderci? Essenzialmente leggendo attentamente le etichette, le scadenze e diffidando sempre dalle offerte il cui prezzo basso difficilmente potrebbe garantirci la genuinità dello stesso. Gli alter discount ci subissano di prodotti più o meno similari che vengono regolarmente commercializzati a prezzi irrisori. A questo punto sarebbe giusto chiederci dov’è l’inghippo. Vi inviterei a controllare sempre la conformità della confezione, che non sia ammaccata e che l’etichetta sia chiara e ben leggibile. Purtroppo è accaduto anche che la scadenza sia stata ristampata, caso scoperto e denunciato in un importantissimo corner di distribuzione alimentare da “il fatto quotidiano” del 20 maggio 2015. Anche i diretti produttori, pare, aggiungano alla pasta di grano coloranti gialli e consentiti, per poi spacciarla per pasta all’uovo; alle carni, sembra, aggreghino nitriti per farle sembrare più rosse e che trattino le verdure con clorofilla per esaltarne il color verde. 
La sofisticazione diventa ancora più grave quando aggiungono acqua al vino o al latte o mettono orzo e semi di soia tostato nel caffè macinato. Nello specifico i reati potrebbero essere tanti e difficilmente individuabili. Ma non finisce mica qui. Se dovessimo parlare delle marmellate, del miele o dei succhi di frutta il discorso diventerebbe sempre più complicato. Scopriremmo così come nelle confetture di mirtilli potrebbe non esserci alcuna traccia di questo frutto, il cui sapore sarebbe sapientemente sostituito da un mix di zucchero, coloranti, sciroppi di glucosio, oli idrogenati e aromi artificiali. Nel settore ittico, Dio ce ne scansi e liberi. Le magagne diventano inimmaginabili. Ci propinano prodotti scongelati per freschi, pesci di allevamento per prodotti catturati in mare o ci spacciano specie diverse da quelle dichiarate. Alcuni esempi eclatanti? Il pesce palla, contenente tetrotossina, sovente, viene spacciato per “coda di rana pescatrice”, il “ruvetto”, contenente gempilotossina (ndr. tipo di olio purgativo) verrebbe venduto come “pesce spada”, il classico “bianchetto” sarebbe sostituito dal “pesce ghiaccio” di provenienza cinese e, questi commercianti-malfattori, spesso ci propinino totani per “calamari”, potassolo per ”merluzzo” e zanchette per “sogliole”. 
La contraffazione di per se è un reato penale e come tale andrebbe perseguito dalla legge. Grazie alle solerti forze dell’ordine che quotidianamente controllano e ci aggiornano scopriamo come alcuni beceri distributori ci freghino anche con lo zafferano. Questa spezia dal costo elevato (ndr. 10.000 $ al chilo) sovente viene contraffatto con varie sostanze quali “sandalo disidratato, calendula, polvere di seta di mais, curcumina, cipolla disidratata e petali di papavero. Prima di concludere vorrei potervi fare un’ultima raccomandazione. Ai vostri bambini, qualora voleste offrir loro una merendina dolce e di ottima qualità, vi consiglierei quantomeno di leggere attentamente gli ingredienti. Potreste trovarvi: lardo di maiale, formaldeide, amido, soda caustica, acqua non potabile e grasso di mucca. 
Esattamente il contrario di quello che si potrebbe definire una merenda ottimale. Stando così le cose non ci resta che metterci l’anima in pace e sperare che Dio ce la mandi buona. 

Matilda Gray





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