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Andria (Bat). Nascondeva droga in una “palma” della Villa Comunale. Un arresto dei carabinieri

Il nascondiglio ella droga. (foto cc.) ndr.

di Redazione

ANDRIA (BT), 3 GIU. (Comunicato St.) - Ancora un pusher nella rete dei ficcanti controlli dei militari dell’Arma di Andria, predisposti con maggiore intensità nei luoghi di aggregazione sociale e di intrattenimento. I Carabinieri della locale Compagnia, nel corso di un servizio finalizzato a reprimere il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, predisposto in abiti civili all’interno della Villa Comunale di Viale Gramsci, hanno arrestato un pregiudicato del luogo, C.G., di 19 anni, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Lo stesso aveva individuato in un tronco di palma il proprio deposito per la droga. I militari dell’Aliquota Radiomobile, in particolare, dopo una accurata analisi delle segnalazioni di micro spaccio da parte dei cittadini andriesi all’interno del giardino comunale, si sono appostati tra gli arbusti della villa, luogo preferito per lo smercio e così hanno avuto modo di notare l’andirivieni di numerosi ragazzi (spesso giovanissimi) avvicinarsi al giovane pusher. In diverse circostanze, gli adolescenti, dopo avergli consegnato delle banconote, sono stati invitati dallo stesso ad attendere mentre si portava nei pressi di un albero di palma, dalla cui fessura del tronco prelevava gli involucri della sostanza stupefacente. Dopo diversi scambi, appurata l’attività illecita posta in essere, i militari sono usciti allo scoperto bloccando il soggetto mentre era in procinto di prelevare altre dosi dall’interno dell’albero-deposito, recuperando dalla fessura un panetto di hashish, per un peso totale di circa cinquanta grammi. Sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico, che usava per tagliare la sostanza stupefacente sulla base delle richieste degli acquirenti, con ancora tracce di droga sulla lama, unitamente alla somma contante di 110 euro, provento dei suoi traffici. Droga, denaro e materiale rinvenuto sono stati sequestrati, mentre il giovanissimo pusher in affari, su disposizione dell’A.G., è finito agli arresti domiciliari. 

Controlli dei cc. a Turi. (foto cc.) ndr.
TURI (BA): CONTROLLI E STANGATE CONTRO IL LAVORO NERO. ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE SOSPESA 

I militari della Stazione Carabinieri di Turi, con la collaborazione del personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Bari, hanno svolto, nei giorni scorsi, un servizio straordinario mirato al contrasto dello sfruttamento del lavoro. Le ispezioni, che hanno interessato cinque aziende agricole del territorio turese, hanno dimostrato, ancora una volta, come il lavoro sommerso sia, spesso, una realtà del tessuto socio-economico della provincia di Bari. Gli stessi Carabinieri sono rimasti colpiti dai dati acquisti: su 56 braccianti identificati, di cui solo 7 stranieri comunitari e 6 di nazionalità marocchina, 11 lavoratori, tutti di nazionalità italiana, sono risultati occupati irregolarmente. La posizione più grave che i militari hanno riscontrato è stata quella di una ditta impegnata nella raccolta delle ciliegie, presso la quale, su 11 lavoratori identificati, 6 italiani erano impiegati in nero. Ovviamente, la ditta ha dovuto chiudere i battenti. Un provvedimento, quello della sospensione dell’attività, che viene adottato quando risultano assunti irregolarmente il 20 % dei lavoratori. Caso specifico ne sono risultati più della metà. L’aspetto più allarmante è che le violazioni non riguardano sempre e solo il contratto di lavoro, ma spesso interessano anche la sicurezza stessa dei braccianti, non solo per la accertata mancanza di protezione nell’ uso di attrezzature idonee, ma anche per l’ omissione nella vigilanza sanitaria. Mancanze queste che comportano inevitabili sanzioni pecuniarie e, per il titolare, la denuncia all’ Autorità Giudiziaria per violazioni in materia di lavoro.



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