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Ambiente.Il WWF esprime apprezzamento sul No alle grandi navi da crociera alle isole Tremiti

Le Isole Tremiti (foto com.) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 28 LUG. (Com. St) - L'ultima boutade degli amministratori tremitesi – che sabato scorso hanno deliberato all'unanimità la richiesta di uscire dal Parco Nazionale del Gargano e di istituire un “Parco delle Isole Tremiti” autogestito, in risposta al diniego dell'Ente parco di autorizzare l'attracco di navi da crociera nell'area marina protetta – conferma ancora una volta che c'è un enorme lavoro da fare alle Tremiti prima che venga assimilata la cultura della tutela e del rispetto della natura. 

Il WWF, nell'apprezzare la scelta fatta dalla nuova gestione dell'Ente parco dopo l'uscita di scena del presidente Pecorella, ritiene che per le Tremiti l'approdo delle navi da crociera non sia la priorità su cui lavorare e che sia meglio puntare ad una generale riqualificazione dell'arcipelago. 

Nonostante nell'ultima ventina d'anni siano state spese decine di milioni di euro per interventi pubblici nelle isole – peraltro in alcuni casi mai finiti, lasciando ponteggi e scale arrugginite a fare bella mostra di sé – prima che le Tremiti possano splendere per quel gioiello che sono, occorrerà tanto altro lavoro. Infatti, l'edificato storico di San Nicola è ancora in gran parte da recuperare, a San Domino bisogna riqualificare la scadente edilizia degli anni '70 e '80, occorre migliorare enormemente i servizi e l'accoglienza dei turisti. A questo proposito basta dare un'occhiata alle recensioni di queste ultime settimane su Tripadvisor alla voce “Arcipelago Tremiti”, dove i commenti positivi sono tutti per la bellezza dei posti, di cui ha esclusivo merito la Natura, mentre le recensioni negative sono riservate allo stato di degrado e abbandono dell'arcipelago, le cui responsabilità gestionali sono tutte umane. 

In questa situazione si fa davvero fatica a immaginare cosa potrebbero fare le frotte di croceristi danarosi, tanto agognate dal sindaco Fentini, nelle tre-quattro ore scarse di un approdo. Fare acquisti in negozi di lusso? Pranzare in ristoranti di classe? Prendere la tintarella in lidi di charme e adeguatamente attrezzati? Più prosaicamente, si limiterebbero a fare il giro delle grotte. Nè più e né meno di quello che succede oggi con i turisti della domenica. 

Le navi da crociera non servirebbero neppure a destagionalizzare il turismo, considerato che l'offerta di servizi, già scarsa nei mesi estivi, è praticamente nulla nel resto dell'anno e non basterebbe certo l'arrivo di qualche centinaio di persone tre o quattro volte all'anno (se va bene) a rendere conveniente il miglioramento dell'offerta. A Vieste, dove non vige alcun divieto e vi è una capacità ricettiva enormemente maggiore delle Tremiti, quest'estate una sola piccola nave da crociera con 150 passeggeri attraccherà per un paio di volte. E per questi numeri dovremmo pensare di mettere in pericolo le isole con un possibile incidente che metterebbe in ginocchio, ad esempio, l'economia delle escursioni subacquee che sta nascendo proprio grazie alla riserva marina? 

<<È vero – sostiene Matteo Orsino, referente regionale del WWF per le aree protette – che la gestione dell'Ente parco sotto le ultime due presidenze è stata del tutto inadeguata, ma gli amministratori tremitesi ci hanno messo del loro. Ricordo una variante generale di qualche anno fa al piano regolatore che prevedeva per San Domino l'abolizione di tutte le aree agricole e la loro saturazione edilizia. Senza parlare della proposta di apertura della caccia nelle isole. E se vogliamo parlare delle prescrizioni nella riserva marina, già oggi vengono sistematicamente disattese per tutta una serie di attività.>> 

Chissà se il referendum che il sindaco Fentini ha annunciato per sancire la volontà popolare di uscire dal parco avrà più successo di quello contro le trivelle (nato proprio in difesa delle Diomedee), dove l'affluenza al seggio tremitese risultò di poco superiore al quorum, ben lontano da quella partecipazione di massa che ci si sarebbe aspettati. 

<<Le Tremiti – conclude Nicolò Carnimeo, delegato regionale del WWF – hanno un disperato bisogno di qualificare la loro offerta turistica e non di suggestioni a buon mercato. Non si possono usarle come vessillo contro le trivellazioni petrolifere per poi aggredirle tutti i giorni in altri modi. E allora meglio impegnarsi per una loro effettiva riqualificazione prima di pensare ad altro. Come avrebbe detto De Gaulle, vasto programma!>>

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