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Immigrazione. …e il Piave mormorò… viva lo straniero!!!!

Immugrazione clandestina. (foto com.) ndr.

di LaMa

BARI, 5 LUG. - È da molto tempo che l’Italia è investita da un incontenibile flusso migratorio, dovuto soprattutto ai problemi di natura economica che investono i Paesi del continente africano. Non è dei motivi che spingono i migranti a muoversi verso l’Europa di cui voglio parlare; motivi sempre validi, poiché fuggono dalla guerra o dalla fame, e a prescindere dalle disquisizioni di tipo politologico, fuggono comunque per una valida ragione. Voglio invece parlare di Europa, un continente che cerca di avere un'unica politica, ha un'unica moneta e vorrebbe tanto assomigliare a un’unione federale di Stati, simile a quella degli Stati Uniti d’America. 
Se l’Europa avesse veramente una politica comune, sarebbe almeno preoccupata di quello che succede nelle sue frontiere, di conseguenza sarebbe investita in prima battuta del problema migratorio che l’Italia, da sola sta affrontando. Invece vediamo cosa succede perché non so bene se c’è da piangere o da ridere. L’Europa ci chiede di rispettare il Trattato di Dublino, che impone il dovere di accoglienza e del riconoscimento della domanda di asilo, nel primo paese d’arrivo dei migranti. Quindi l’Italia, insieme con altri Stati che si affacciano sul mediterraneo, devono farsi carico del problema. L’europeissime Francia e Spagna, per evitare di dover rispettare il trattato di Dublino, risolvono il problema alla radice: niente sbarchi di profughi nei loro porti. E già qui io mi sento disorientato, il non permettere gli sbarchi chiudendo i porti è una soluzione? Ma soprattutto: è una soluzione europea? Non basta. Gli italiani si attengono al Trattato di Dublino, assolvono il dovere di prima accoglienza e di riconoscimento e poi chiedono l’applicazione del trattato di Schengen, che permette la libera circolazione delle persone e delle merci in ambito Unione europea. Ma qui viene il bello, la Francia chiude i confini con l’Italia, l’Austria manda l’esercito alla frontiera, e l’Europa? L’Europa tace. 
Non so quale sia la soluzione giusta, chiudere i porti, controllare le frontiere, accogliere tutti in maniera indiscriminata, ma sono certo di una cosa: l’Europa e tutti gli stati membri non possono pensare di scaricare il problema che investe l’intero continente africano sull’Italia. Numeri insostenibili di migranti generano intolleranza e impossibilità d’integrazione. È necessario che l’Europa faccia sentire forte la sua voce e detti soluzioni comuni a tutti gli stati membri, con una mirata politica di accoglienza, possibilmente senza carri armati e filo spinato, ma in grado di fissare i parametri dell’accoglienza in ambito Unione.



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