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Napoli. Cattura da parte dei carabinieri del reggente del clan “Polverino”

La cattura del boss da parte dei carabinieri. (foto cc.) ndr.

di Redazione

NAPOLI, 26 LUG. (Comunicato St.) - I carabinieri del reparto operativo di Napoli insieme ai “Cacciatori di Calabria” e all’Arma territorialmente competente durante la notte scorsa hanno circondato e osservato a distanza una villetta di Campagnano di Roma (Rm) in attesa del momento propizio per farvi irruzione in sicurezza. In quella abitazione dell’agro romano era stato localizzato Giuseppe Simioli, il 50enne di Marano di Napoli (Na) detto “petruocelo” ritenuto l’attuale reggente del clan camorristico dei “Polverino”. Alle prime ore del giorno Simioli, che era uscito dalla casa, è stato bloccato e tratto in arresto a Ronciglione (Vt). Era in auto, verosmilmente per raggiungere un altro rifugio. Latitante da maggio 2011, era destinatario di 4 ordini di cattura. Dopo una lunga detenzione per reati in materia di stupefacenti, dal momento della sua scarcerazione nel 2008 era diventato il braccio destro di Giuseppe Polverino, il capo del clan. Per conto dei Polverino curava il traffico di hashish sull’asse Spagna-Italia. Sovraintendeva tutte le fasi: dalla raccolta dei soldi (le c.d. puntate), alla contrattazione dei prezzi, al pagamento, al ritiro dello stupefacente, fino al trasporto e alla distribuzione nei canali italiani. Come accertato in collaborazione con la Guardia Civil erano frequenti le sue sortite in Spagna per curare in prima persona i traffici, oltre che per stare vicino ai suoi affetti. infatti ormai da anni conduceva una doppia vita: manteneva una moglie e un figlio a Marano di Napoli e, in contemporanea, aveva una relazione con una ispano-brasiliana, dalla quale aveva avuto 2 figli. In provincia di Roma si stava concedendo una latitanza in campagna, in un resort personale relizzato nel verde, con tanto di vasca idromassaggio. Dopo le formalità di rito sarà tradotto al centro penitenziario di Secondigliano (Na).



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