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Cronaca. Terremoto a Ischia, gli aggiornamenti. Casamicciola devastata [VIDEO]

Il luogo del crollo della palazzina dei tre bambini (fotogramma PS) ndr.
di Nico Baratta

ISCHIA, CASAMICCIOLA (NA), 22 AGO. - A poco più di sedici ore dal sisma di magnitudo Md 4.0, alla profondità 10 km, con epicentro in mare vicino al faro di Punta Imperatore, ha colpito ieri alle ore 20:57:51 l’isola di Ischia e costa Flegrea, in Campania, con danni rilevanti a Casamicciola, la situazione pare essere sotto controllo. Alle ore 13, secondo le fonti ufficiali della Prefettura di Napoli i tre bambini rimasti intrappolati sotto le macerie della propria abitazione, sono stati estratti e precisamente il più piccolo di sette mesi, erroneamente detto dalle fonti giornalistiche nazionali di età di 17 mesi, e il fratello di  11 anni, cui erroneamente gli erano stati attribuiti 6 anni; il terzo fratello, di 7 anni, anch’egli dato per 4 anni, è stato da poco tratto in salvo. Tuttavia, da RaiNews24, sono state confermate 2 vittime e 39 feriti, cui due gravi. Più di 1000 turisti questa notte hanno provveduto al rientro verso le proprie città. Gli sfollati sarebbero 2600. La Protezione Civile ha allestito nel vicino campo sportivo di Lacco Ameno il primo punto di riparo e ristoro per gli sfollati. Gli hotel, per voce di Federalberghi Ischia con i suoi soci ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente le camere delle proprie strutture ricettive per le popolazioni e  gli ospiti dei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno, colpite dal sisma. Inoltre, per evacuare chi ha intenzione di lasciare l'Isola d'Ischia è stato predisposto a Casamicciola un traghetto che può trasportare mille persone. Lo ha confermato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Contestualmente sono attivi elicotteri del 118  per trasportare pazienti dal nosocomio di Casamicciola, ritenuto non più percolante, a quello del Cardarelli di Napoli. Per la cronaca le unità di soccorso son partite da varie regioni del Sud dell’Italia, anche dalla Puglia. Secondo le testimonianze dei residenti non si registrava una scossa di terremoto così violenta, seppur di magnitudo 4.0, da moltissimi anni. Prima un boato, poi movimenti del terreno e poi un breve black-out, ciò che ha avvertito la popolazione isolana. Al ritorno della luce la scena era quasi apocalittica, abitazioni crollate, condutture varie rotte, scene di panico. 

[Video della Polizia di Stato su canale Youtube Vista]

Ora, e dopo i primi soccorsi, è già tempo di ricostruzione. Le autorità locali invitano il Governo a essere celeri, per non ripetere scene vissute da precedenti sismi che hanno colpito in questi anni l’Italia. Sulla vicenda interviene il presidente del Consiglio nazionale dei Geologi Francesco Peduto, che in una nota diramata alla stampa spiega motivazioni, cause e sue riflessioni: «A un anno dal sisma dell'Italia centrale - afferma il presidente Francesco Peduto - riviviamo di nuovo il dramma del terremoto, che stavolta ha colpito l'isola d'Ischia. Lascia perplesso come un terremoto di tale magnitudo possa provocare danni e vittime nel nostro Paese, è francamente allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità. Il nostro Paese si conferma estremamente vulnerabile. Ora sarebbe facile parlare dei ritardi della ricostruzione in Italia centrale, della necessità di accelerare interventi e azioni, ma quello che lascia più interdetti è la mancanza di atti concreti per la prevenzione. Si è parlato di tante cose - continua Peduto -, dall'informativa alle popolazioni alle lezioni nelle scuole, dal fascicolo del fabbricato alle assicurazioni sui fabbricati, dal rifinanziamento della carta geologica a quello per la microzonazione sismica fino alla necessità di abbattere le case abusive, come ribadito ieri anche dal ministro Delrio. Tante chiacchiere, ma un anno dopo (dal terremoto in Italia centrale, ndr) non è stato fatto quasi nulla. Il governo e il Parlamento si assumano la responsabilità di decidere in proposito senza farsi distogliere da interessi e lobby varie -conclude Peduto-, come a proposito del fascicolo del fabbricato: ma veramente qualcuno crede ancora alla favola dei tecnici che si arricchirebbero con il fascicolo del fabbricato? Far conoscere lo stato di sicurezza delle case dove un cittadino abita o lavora è un fatto di etica innanzitutto, un principio morale prima ancora che una misura di salvaguardia e di prevenzione civile. Le misure per la prevenzione non possono non essere al centro dell'agenda del prossimo governo».




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