Taranto. GIOVANNI PAISIELLO FESTIVAL 2017
G. Paisiello. (foto di Carmine La Fratta) ndr. |
In scena Serva Padrona e Barbiere di Siviglia
di Daniele Lo Cascio
TARANTO, 1 SETT. – È stato presentato stamane a Palazzo di Città il
programma del Giovanni Paisiello Festival edizione 2017 che si terrà dall’8 al
26 settembre a Taranto e il 16 settembre a Bari. Quest’anno il festival si inagurerà l’8 settembre con una
speciale Notte Paisielliana tra i vicoli, le piazze e le corti del borgo antico, quando i vicoli
della città vecchia saranno percorsi dai suoni bandistici dell’Orchestra di
Fiati Giuseppe Chimienti di Montemesola, passando per concerti di musica da
camera, una performance dell’ensemble al femminile Barocco Rosa, e una proposta
di danza urbana davanti alla casa natale di Paisiello fino arrivare a una
doppia anticipazione del «Barbiere» con un recital canoro antologico e una
mostra documentaria tra cimeli, spartiti, costumi e le foto di Carmine La
Fratta.
Quanto alle opere principali della quindicesima edizione del Giovanni Paisiello Festival si tratta della Serva padrona che Paisiello “rubò” a Pergolesi e del Barbiere di Siviglia che il musicista pugliese si fece sottrarre da Rossini, storie di copyright che accadevano ieri come oggi scelte dal direttore artistico Lorenzo Mattei per gli Amici della Musica «Arcangelo Speranza»che, con il sostegno del Mibac, di Regione Puglia, Comune di Taranto, Puglia Promozione e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, organizza il festival. I due allestimenti sono frutto di altrettante coproduzioni, «a dimostrazione d’una volontà di creare sistema con altre analoghe realtà artistiche italiane», ha affermato Lorenzo Mattei. Verrà prima «La serva padrona», il 12 e 13 settembre nel chiostro del Mudi di Taranto e il 16 settembre a Bari nella Chiesa di Santa Teresa dei Maschi, realizzata con l’associazione barese Florilegium Vocis diretta da Sabino Manzo che dirigerà l’Orchestra Barocca Santa Teresa dei Maschi in un’esecuzione con strumenti storici: protagonisti il basso Giuseppe Naviglio e il soprano Valeria La Grotta, con Gabriele Salonne nei panni del mimo Vespone. Scene, costumi e regia di Chicco Passaro. A seguire «Il Barbiere di Siviglia», il 25 e 26 settembre nel Chiostro di Sant’Antonio di Taranto, nuovo contenitore cittadino appena ristrutturato, in partnership con VociAllOpera di Milano per la messa in scena di Gianmaria Aliverta; pre la compagnia di canto Néstor Losà n (tenore), Graziana Palazzo (soprano), Luca Simonetti (basso), Gabriele Nani (baritono), Luca Vianello (baritono), Maurizio De Valerio (tenore) e Gabriele Faccialà (basso). Fabio Maggio dirigerà l’Orchestra da Camera del Giovanni Paisiello Festival. Completeranno il programma quattro concerti: due al Chiostro del Mudi, il 15 settembre Chiara Lijoi sarà protagonista di un prezioso concerto dedicato al mandolino, strumento che all’epoca di Paisiello connotava uno spazio culturale di pertinenza delle donne, e il 18 settembre l’ omaggio a Monteverdi, nel 450° anniversario della nascita, con il gruppo La Vaga Harmonia diretto da Fabio Anti, musicista che alle competenze di cantante e strumentista unisce quelle di studioso e organologo di musica antica.
Gli altri due concerti che si terranno a Palazzo di Città saranno dedicati alle tastiere. Il primo, il 20 settembre, con il vincitore del Concorso pianistico Speranza, Balaz Fulei, il secondo, il 22 settembre, con il duo Vincenzo Lentini e Nicola Pata. Entrambi gli appuntamenti vogliono ricordare quanto il mondo strumentale appartenesse alle committenze di Paisiello, come ha anche recentemente confermato un importante convegno tenutosi al Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Faranno da corollario due incontri introduttivi alle opere, appuntamenti estremamente proficui per chi voglia comrendere ogni sfumatura delle opere in cartellone: l’11 settembre, al Caffè Letterario Cibo per la mente, Lorenzo Mattei introdurrà la «Serva Padrona», composta da Paisiello nel 1781 durante il periodo alla Corte di Caterina di Russia, il 24 settembre, il musicologo Francesco Paolo Russo presenterà , sulla Terrazza Akropolis, in collaborazione con la Gran Loggia d’Italia degli Alamrl Archita da Taranto, Oriente d’Italia, il «Barbiere di Siviglia» che nel 1782 aprì l’ultima fase della fortunata permanenza in terra russa di Paisiello. Durante la «prima» del 25 settembre avverrà la consegna del Premio Giovanni Paisiello Festival.
Quanto alle opere principali della quindicesima edizione del Giovanni Paisiello Festival si tratta della Serva padrona che Paisiello “rubò” a Pergolesi e del Barbiere di Siviglia che il musicista pugliese si fece sottrarre da Rossini, storie di copyright che accadevano ieri come oggi scelte dal direttore artistico Lorenzo Mattei per gli Amici della Musica «Arcangelo Speranza»che, con il sostegno del Mibac, di Regione Puglia, Comune di Taranto, Puglia Promozione e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, organizza il festival. I due allestimenti sono frutto di altrettante coproduzioni, «a dimostrazione d’una volontà di creare sistema con altre analoghe realtà artistiche italiane», ha affermato Lorenzo Mattei. Verrà prima «La serva padrona», il 12 e 13 settembre nel chiostro del Mudi di Taranto e il 16 settembre a Bari nella Chiesa di Santa Teresa dei Maschi, realizzata con l’associazione barese Florilegium Vocis diretta da Sabino Manzo che dirigerà l’Orchestra Barocca Santa Teresa dei Maschi in un’esecuzione con strumenti storici: protagonisti il basso Giuseppe Naviglio e il soprano Valeria La Grotta, con Gabriele Salonne nei panni del mimo Vespone. Scene, costumi e regia di Chicco Passaro. A seguire «Il Barbiere di Siviglia», il 25 e 26 settembre nel Chiostro di Sant’Antonio di Taranto, nuovo contenitore cittadino appena ristrutturato, in partnership con VociAllOpera di Milano per la messa in scena di Gianmaria Aliverta; pre la compagnia di canto Néstor Losà n (tenore), Graziana Palazzo (soprano), Luca Simonetti (basso), Gabriele Nani (baritono), Luca Vianello (baritono), Maurizio De Valerio (tenore) e Gabriele Faccialà (basso). Fabio Maggio dirigerà l’Orchestra da Camera del Giovanni Paisiello Festival. Completeranno il programma quattro concerti: due al Chiostro del Mudi, il 15 settembre Chiara Lijoi sarà protagonista di un prezioso concerto dedicato al mandolino, strumento che all’epoca di Paisiello connotava uno spazio culturale di pertinenza delle donne, e il 18 settembre l’ omaggio a Monteverdi, nel 450° anniversario della nascita, con il gruppo La Vaga Harmonia diretto da Fabio Anti, musicista che alle competenze di cantante e strumentista unisce quelle di studioso e organologo di musica antica.
Gli altri due concerti che si terranno a Palazzo di Città saranno dedicati alle tastiere. Il primo, il 20 settembre, con il vincitore del Concorso pianistico Speranza, Balaz Fulei, il secondo, il 22 settembre, con il duo Vincenzo Lentini e Nicola Pata. Entrambi gli appuntamenti vogliono ricordare quanto il mondo strumentale appartenesse alle committenze di Paisiello, come ha anche recentemente confermato un importante convegno tenutosi al Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Faranno da corollario due incontri introduttivi alle opere, appuntamenti estremamente proficui per chi voglia comrendere ogni sfumatura delle opere in cartellone: l’11 settembre, al Caffè Letterario Cibo per la mente, Lorenzo Mattei introdurrà la «Serva Padrona», composta da Paisiello nel 1781 durante il periodo alla Corte di Caterina di Russia, il 24 settembre, il musicologo Francesco Paolo Russo presenterà , sulla Terrazza Akropolis, in collaborazione con la Gran Loggia d’Italia degli Alamrl Archita da Taranto, Oriente d’Italia, il «Barbiere di Siviglia» che nel 1782 aprì l’ultima fase della fortunata permanenza in terra russa di Paisiello. Durante la «prima» del 25 settembre avverrà la consegna del Premio Giovanni Paisiello Festival.
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