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Libri. Porto il conto dei miei passi

La presentazione del libro (foto D. Lo Cascio)
Presentato il nuovo libro sul bullismo di Anna Miceli

di Daniele Lo Cascio

TARANTO, 15 OTT. - È stato presentato venerdi scorso nella galleria del Castello Aragonese il libro di Anna Miceli per i tipi di Aporema Edizioni. Un romanzo che ha come tema centrale il bullismo subito da Beatrice, la protagonista di quattordici anni che dal nord si trasferisce al sud per sfuggire ad una realtà asfissiante di cui ormai tutta la famiglia si sente succube. Al sud troverà la coetanea Sophie e Mirko, poco più grande di lei, due ragazzi che l’aiuteranno poco a poco a ritornare a vivere. Per il Comune di Taranto era presente l’Assessore alla Cultura Franco Sebastio che ha stigmatizzato l’importanza del tema trattato nel libro, “il ragazzino birbante in classe è sempre esistito - ha detto Sebastio ricordando il personaggio del libro Cuore, ma oggi ha assunto nella nostra società caratteri patologici”. 
Anna Miceli, è studentessa al terzo anno di Scienze e Tecniche psicologiche all’Università degli Studi di Bari. Perchè scrivere un libro? “Ho la passione per la scrittura sin da bambina ed ho sempre sognato di pubblicare un libro, perchè la lettura dei libri mi ha sempre dato la possibilità di immedesimarmi in nuove storie e di crearmi dei mondi nuovi. Scrivere un libro è creare un mondo tutto mio in cui poter esprimere me stessa”. Perchè il libro si chiama porto il conto dei miei passi? “Ha un significato sia letterale che simbolico, letterale perchè la protagonista è ossessionata dai numeri, sia simbolico perchè i passi che lei compie sono passi verso il traguardo a cui lei arriva superando tante difficoltà, frutto del bullismo che ha dovuto subire”. 
In sintesi porto il conto dei miei passi vuol dire porto il conto delle difficoltà affrontate per arrivare alla meta della serenità. Perchè la scelta del tema del bullismo per una ragazza che non ha mai provato nulla di simile? “Ho iniziato a scrivere questo libro dopo una lezione all’università sul tema del bullismo anche se avevo già intenzione di scrivere qualcosa sul tema perchè credo sia un fenomeno di cui non si parla mai abbastanza e che incece va affrontato perchè tutti dovrebbero essere in grado di riconoscere quando si può parlare di bullismo e quando no, e quindi sapere quando arriva ilmomento di agire, per esempio per un insegnante il momento in cui intervenire”. Il libro oltre al pubblico di genitori ed insegnanti è rivolto principalmente ai ragazzi e nasce con l’obiettivo di dare speranza alle vittime di bullismo perchè anche da una esperienza così negativa puó nascere qualcosa di bello, ma anche mostrare cosa può succedere nella testa di una ragazzina di 14 anni nel momento in cui si sente isolata e derisa.



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