Spettacolo. Taranto sogna con la Macchina della Felicità di Flavio Insinna
Flavio Insinna. (foto G.G.) ndr. |
di Giuseppe Gallo
TARANTO, 23 NOV.
- Il 15
novembre, "La Macchina della Felicità" di Flavio Insinna ha fatto
sosta a Taranto, regalando oltre due ore di divertimento al folto pubblico del
Teatro Orfeo.Il noto conduttore di "Affari
Tuoi", accompagnato dalla sua Piccola Orchestra, ha raccontato la felicità
in tutti i suoi aspetti, fra musica, giochi, aneddoti e tante risate."La Macchina della Felicità"
è il nome del romanzo scritto da Insinna, edito da Mondadori, che narra la
storia di Laura e Vittorio, che nella loro unione scoprono di come la felicità
stia nelle piccole cose.Flavio Insinna ha letto magistralmente
alcuni passi del suo romanzo, accompagnato dalle note della Piccola Orchestra,
per poi coinvolgere il suo pubblico con citazioni e veri e propri giochi coi
palloncini.Al termine dello spettacolo, il noto
conduttore si è intrattenuto in modo ammirevole con gli spettatori,
immortalandosi con ciascuno di loro in una foto ricordo.Con i giornalisti ha elogiato il suo pubblico
per la grande partecipazione, e ha parlato della tragica situazione di Taranto
e dell'Ilva, delle piogge e della polvere rossa, della possibilità di lavorare
in un ambiente sano senza la necessità di inquinarlo.
Il conduttore ha anche esortato chiunque
abbia un sogno a non arrendersi mai, di rincorrerlo continuamente, di non
rinunciare alla felicità mantenendo alta la cosiddetta "tigna", ovvero attaccarsi a una
idea, a un sogno alla propria portata, e realizzarlo a tutti i costi, ma senza
intaccare la felicità degli altri.Insinna ha parlato della fortuna e
della felicità che prova nel recitare davanti al pubblico; quello dell'attore è
un mestiere privilegiato che ti permette di raccontare e di viaggiare, di
conoscere tanta gente e di renderla felice.Ai microfoni della Gazzetta
Meridionale, il noto conduttore ha dato un suo parere sullo scandalo che ha
colpito il regista Fausto Brizzi, con i quali ha lavorato ai film Ex (2009) e
Pazze di Me (2013): «Dobbiamo pensare a fare bene le cose e le
dobbiamo fare con una grande attenzione per le donne. La mia famiglia ormai è
fatta da mia madre e mia sorella, quindi figurati come io possa vedere questa
situazione. Ci vuole grandissima attenzione, mi dispiace. L'argomento è
complicatissimo, lo sai perché? Io ho una paura: che di tutta questa storia, americana
e italiana, si perderà il senso profondo e la condizione della donna non
cambierà. Ho letto di tutto in questi giorni. la cosa che temo è che tutto
questo, è una paura, spero di no, è che non riesca a cambiare radicalmente il
modo in cui deve essere vista e trattata la donna.
Perché se uno denuncia e
l'altro dice: « No, dovevi farlo prima, perché l'hai fatto dopo...», sui
giornali e sui social si dice tutto e il contrario di tutto. Tutto si è già
perso in una grande confusione. Le cose si devono risolvere con grande
cervello. Allora tu mi chiedi: le donne vanno protette? Io ti dico un'altra
cosa: lo sai dove avrei voluto vedere insorgere questo Paese? quando quella
ragazza (ndr. miss Romanga 2007) che lavora al delfinario è stata sfigurata, te
lo dico sinceramente, per il suo aggressore 8-10 anni di galera sono pochi,
andrebbe dato l'ergastolo. Perché tu hai condannato quella ragazza
all'ergastolo e certe cose non le puoi dimenticare. Ci sono tante cose da
pensare per proteggere le donne. Io sono contro la pena di morte, sono con la
giustizia, ma una ragazza sfigurata in quella maniera è un atto di
vigliaccheria e di ferocia che, per chi lo ha causato, ci vorrebbe l'ergastolo.».
lagazzettameridonale.it © All Rights Reserved (Tutti i diritti di questo articolo sono Riservati)
Nessun commento