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Sport. Calcio. Knockout del Foggia. Sarà un giro di boa davvero difficile

Foggia Calcio, il logo (foto Foggia Calcio) ndr.
di Nico Baratta

FOGGIA, 30 DIC. - Non meno di 50 giorni, e precisamente sabato 4 novembre, in un articolo “Partenza da leoni, arrivo da …diciamo pecore. Il Foggia non s’è desta”, scrissi che la squadra di calcio del Foggia era in deriva. Purtroppo lo è ancora. E come anticipai nella brevissima sinossi, anche questa volta non sarà la sintesi dell’ennesima sconfitta in casa dei rossoneri, bensì un’analisi aspra, a tratti erosiva e provocante. Contro ogni regola giornalistica mi esprimo in prima persona perché è ciò che penso. E lo dico senza remore e censure, affinché le menti degli altri si aprano e riflettano.

Brutta partita, l'ennesima in casa, quella del Foggia contro il Frosinone, che ricorda quella contro il Cittadella. Con 2 reti a 1 i Satanelli di Mister Stroppa e patron Sannella perdono rovinosamente. In campo, bisogna dirlo, si son viste due squadre, ma quella ospite ha saputo finalizzare due tiri, mentre i rossoneri sembravano osservatori. Si continua a cincischiare nell'area piccola offrendo palloni d'oro agli avversari che, guardinghi, ne approfittano e gonfiano la rete rossonera. È vero, certo, in pieno recupero il Foggia poteva riaggiustare una partita che sul campo non ha latitato, ma si è mangiato un goal, continuando con quei palloni buttati al vento, in alto, oltre le reti degli spalti. Ancora una volta i Satanelli cedono il testimone agli ospiti, mentre lo brandiscono in terra altrui. Un'equazione irrazionale, dall’esecuzione arzigogolata e con risultato evanescente.

Un epilogo amarissimo che ha partorito l’ennesima contestazione dei tifosi contro un Foggia Calcio che continua a produrre fumo. La piazza foggiana è divisa: c'è chi non vuole più a Stroppa, chi gli conferisce fiducia, mentre nei salotti sportivi, specie televisivi, si continua impunemente a coprire il fallimento di una società sportiva. Un progetto calcistico che aveva promesso un campionato di stabilità. Circa 9000 abbonamenti venduti con una campagna pubblicitaria da star, contrariamente a quella acquisti che doveva essere azzeccata fin dal primo giorno per una categoria attesa ben 19 anni. Ed invece ha prodotto l'ennesimo sortilegio di chi si affida a stregoni piuttosto che ad esperti.

A Stroppa lo si vorrebbe fuori. Ma con la nomea acquisita in rossonero, foggiana non quella milanista, riflettendo, chi lo vorrà? Meglio che rimanga e che si riscatti durante il girone di ritorno, con nuovi acquisti non imposti ma scelti. E qui il nuovo DS Nember ha una responsabilità che non può tradire la piazza foggiana. Tanto di cappello verso Stroppa, campione di Champions League. Ma da campione sul campo da calciatore ad allenatore c'è un abisso che molti affrontano e pochi superano.

Il 20 gennaio 2018 ci sarà il giro di boa. Contro quel Pescara che ci ha umiliati con ben cinque reti, avremo lo stesso allenatore che in questa partita si è complicato la vita con sostituzioni discutibili e forse un tantino di parte? Non sono un tecnico e tantomeno lo sono i tifosi e quei “poltronai” televisivi ma il campo è la verità, quella amara, non beffarda e soprattutto vicina a chi non sa vedere oltre il suo naso. Ogni tanto tendere l’orecchio fa bene.
Sicuramente ci saranno nuovi acquisti in dirittura d'arrivo, ma bisogna saperli sceglierli e poi gestire. Stroppa ci riuscirà? Il Foggia Calcio ci riuscirà? Luca Nember profetizzi il ritorno poiché finora potrebbe essere l'unico a drizzar una barra indirizzata storta fin dall'inizio del campionato.

Siamo a 22 punti, quartultimi in classifica, in piena zona play-out, con altre tre squadre un tantino più giù pronte a soffiarci la posizione, per farci sprofondare in quel dirupo difficile da scalare.

Comunque al cuor non si comanda, perciò tra fischi, fiaschi e knockout sempre Forza Foggia.



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