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Sequestro-lampo contabile di Berlusconi, ipotesi riscatto di 8 mln

Spinelli: dissi al Cavaliere che volevano soldi per un filmato con Fini; 6 arrestati, il capo riconosciuto dalle scarpe del Milan 

di Redazione

MILANO, 19 Nov. (TMNEWS) - Ipotesi riscatto al vaglio degli inquirenti nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto di sei persone, accusate del sequestro lampo del contabile di Berlusconi, Giuseppe Spinelli, e di sua moglie, a scopo di estorsione nei confronti dell'ex premier. In una telefonata tra due indagati, Maier e Leone, si fa riferimento a una cifra di 8 milioni di euro che i due, intercettati, pianificano di poterli portare in Svizzera dopo averli prelevati dalle cassette di sicurezza. Dal canto suo Spinelli ha riferito ai Pm che, mentre era minacciato dai suoi sequestratori, "dissi a Berlusconi che il filmato con Fini e i magistrati era autentico e che queste persone erano disposte a cederlo in cambio di una grossa somma di denaro". Subito il commento di Fini: "Un video che mi ritrae con i giudici - ha dichiarato il presidente della Camera - Anche se non fa ridere, è una barzelletta". Il cassiere del Cavaliere ha detto inoltre: "Dissi a Berlusconi che i 35 milioni richiesti erano il 6% di 560 milioni di euro". I 560 milioni sono la somma che la corte d'appello di Milano ha fissato come risarcimento da Berlusconi a De Benedetti nella causa sul lodo Mondadori. Per il presidente onorario di Cir, Carlo De Benedetti, la vicenda del rapimento "si tratta con ogni evidenza di criminalità, che è materia di cui si deve occupare la giustizia e mi pare che gli inquirenti lo stanno facendo. Ritengo - ha dichiarato - assolutamente ridicola l'ipotesi di ribaltamento della sentenza" del Lodo Mondadori. A permettere agli investigatori della squadra mobile di Milano di individuare e poi arrestare i presunti autori del misterioso sequestro lampo di Spinelli sono stati un'impronta del presunto capobanda Francesco Leone lasciata nella casa, e delle vistose scarpe da ginnastica rosse con i lacci neri che l'ex collaboratore di giustizia barese, tifoso milanista, indossava durante il sequestro. Gli agenti le hanno ritrovate questa mattina nel corso della perquisizione nella sua abitazione di Paliano (Frosinone), al termine di un lungo lavoro di osservazione e pedinamento che tra l'altro li aveva portati a seguire Leone anche allo stadio Meazza di Milano dove il 51enne si era recato il pomeriggio dell'11 novembre scorso per assistere a Milan-Fiorentina. Dato che i sequestratori indossavano i passamontagna, le scarpe erano l'unico elemento che aveva attirato l'attenzione del ragioniere e di sua moglie, che le avevano descritte agli investigatori. Spinelli è stato vittima di un sequestro lampo finalizzato a estorcere 35 milioni di euro all'ex premier in cambio di "file" che, secondo quanto affermato dai rapinatori, contenevano elementi che avrebbe potuto ribaltare la sentenza sul lodo Mondadori. Il ragioniere e fedelissimo del Cavaliere è stato sequestrato da sei uomini armati e mascherati insieme con la moglie per quasi l'intera notte tra il 15 e il 16 ottobre scorso all'interno della sua abitazione del milanese, ma la segnalazione alla procura di Milano è stata fatta soltanto nel pomeriggio del 17 ottobre e il 18 ottobre è stata formalizzata ufficialmente. "La verità di Spinelli abbiamo fatto fatica ad averla perché lo stesso Spinelli era scioccato, terrorizzato. Lui abita con la moglie e a 500 metri di distanza risiedono la figlia e la nipotina", ha spiegato Niccolò Ghedini, uno dei legali di Berlusconi. "Quando Spinelli mi disse di queste persone che avevano carte sul lodo io gli dissi che avremmo dovuto vederci ad Arcore e parlarne direttamente, ma lui mi disse che non poteva venire e allora capii che c'era qualcosa di strano". L'ideatore del piano, Leone, è un collaboratore di giustizia. I vertici della squadra mobile di Milano hanno spiegato che l'uomo è conosciuto come l'inventore della tecnica del sequestro lampo. Secondo quanto ricostruito, i sequestratori (tre italiani e tre albanesi) hanno sorpreso il ragioniere mentre rientrava nella sua abitazione di Bresso (Milano) intorno alle 22. Lo hanno atteso sulla rampa delle scale e lo hanno spintonato all'interno della casa appena la moglie di Spinelli ha aperto la porta. Poi, secondo quanto riferito dal ragioniere, lo avrebbero fatto sedere sul divano e intorno alle 2 il presunto capo della banda, giunto sul posto, gli avrebbe mostrato dei documenti che, secondo l'ex collaboratore di giustizia, potevano ribaltare la sentenza civile di appello del cosiddetto Lodo Mondadori sfavorevole a Silvio Berlusconi. Spinelli ha spiegato di essere stato in grado di contattare l'ex premier solo la mattina seguente, e infatti, verso le 9 del 16 ottobre, il ragioniere ha parlato al telefono con il Cavaliere. "Dall'insistenza e dall'agitazione di Spinelli, sequestrato con la moglie da oramai 11 ore, Berlusconi ha certamente intuito la situazione in cui il ragioniere si trovava" ha chiarito il dirigente della squadra mobile di Milano, Alessandro Giuliano, sottolineando che, sempre secondo quanto riferito dalle vittime, i rapitori sarebbero andati via "dopo aver preso atto che l'offerta dei documenti insieme con la richiesta di denaro erano giunte a destinazione". Nei giorni seguenti al sequestro, i rapitori avrebbero telefonato a casa Spinelli in più occasioni, e il 17 sarebbero riusciti a parlare con il ragioniere che era rientrato nella sua abitazione (non è chiaro se solo temporaneamente).



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