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Bersani, Pd anti destra; Berlusconi contro Ingroia e pm

di Redazione

BETTOLA (PIACENZA), 20 Gen. (AGI) - "I voti sono tutti utili e vanno rispettati; poi c'e' un voto utile per protestare, un voto utile per la testimonianza, ma se si vuole battere la destra e vincere c'e' un solo voto utile, quello per il Pd e il centrosinistra". E' l'appello che il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, intervenendo a Bettola, nel Piacentino, a una iniziativa elettorale a lui dedicata nell'ambito della quale e' stato srotolato sul lenzuolo dalle finestre della casa dell'artista Piero Bonvini in piazza Colombo, con una foto di Bersani in bianco e nero e sotto una scritta in rosso 'Bersani Presidente'. Cosi' Bersani ha concluso l'appello al voto utile: "O vinciamo noi, o vincono loro". 

VENDOLA, INGROIA CAPO DI CHI NON VUOLE GOVERNARE 

Intanto il leader di Sel, Nichi Vendola, vede in Antonio Ingroia il capo di una coalizione che "non vuole governare", ma invita Rivoluzione Civile a terminare le "risse a sinistra". Sarebbe triste - sottolinea Vendola - se l'atteggiamento di dialogo di Antonio Ingroia fosse travolto dalla vis polemica di chi ripete l'antico copione delle risse a sinistra. Sarebbe molto triste se la volonta' di Di Pietro e Ferrero, sia quella di mettere in scena l'ennesimo episodio della guerra fratricida a sinistra e annullare il senso che Ingroia voleva dare alla vicenda degli Arcobaleno". 

BERLUSCONI CONTRO LA "DITTATURA DELLA MAGISTRATURA" 

Silvio Berlusconi e' tornato ad attaccare la magistratura. "Questo Paese oggi non e' una piena democrazia, siamo in una dittatura dei magistrati che ha un potere senza pari", ha dichiarato a Sky Tg24. "Sono onnipotenti, nessuno li puo' tenere sotto controllo, possono fare di una persona quello che vogliono", ha insistito, "e' una cos che dobbiamo eliminare". Per esempio, ha proseguito, "non sono possibili queste decisioni su persone che non possono candidarsi perche' hanno delle accuse infondate dei magistrati". Se poi e' l'opinione pubblica a premere perche' non siano in lista e' perche' "il circuito mediatico-giudiziario arriva a indurre delle persone che non hanno conoscenza diretta dei fatti a credere che possono essere vere queste accuse". E poi i magistrati "sono personaggi che quando li incontri sono particolari, vedi Ingroia. Dovrebbero non solo essere imparziali, ma apparire imparziali", ha sottolineato, eppure "Ingroia si e' dichiarato rivoluzionario di sinistra e ha avuto indagini delicatissime in mano come quelle dei rapporti tra lo Stato e la mafia".




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