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Il Pdl "assedia" il tribunale di Milano: "Intervenga il Colle"

Angelino Alfano a Milano. (foto)

di Redazione

ROMA, 11 Mar. (AGI) - Il Pdl sale sulle barricate, lancia l'allarme "emergenza democratica" e avverte il Colle: intervenga il Capo dello Stato o sara' Aventino. In un crescendo di decisioni, assunte anche alla stregua delle richieste dei giudici di Milano e di Napoli, il partito di via dell'Umilta' 'assedia' il palazzo di Giustizia del capoluogo lombardo e si dice pronto a disertare il Parlamento se non arrivera' un 'segnale' da parte del Quirinale per bloccare "l'aggravarsi della situazione". La miccia che innesca la dura presa di posizione del Pdl e' la nuova richiesta della Procura milanese, questa volta nell'ambito del processo Ruby, di inviare la visita fiscale a Silvio Berlusconi, ancora ricoverato al San Raffele per l'acuirsi dei problemi alla vista, le cui cure hanno causato uno scompenso cardiaco. Non solo. A surriscaldare il clima arriva anche la notizia che i pm napoletani hanno chiesto il rito immediato nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta compravendita di senatori nella legislatura 2006-2008. Dopo lo 'stop' imposto ieri da Berlusconi alla manifestazione davanti al Tribunale di Milano, Alfano riunisce in mattinata i parlamentari del Pdl, presso l'Unione del Commercio, e prima di dare l'avvio ai lavori avverte: "Difenderemo Silvio Berlusconi, il nostro leader, la sua storia, la nostra storia, con tutte le nostre forze". Poi, aprendo la riunione, il segretario ribadisce la linea del partito: "stanno tentando l'eliminazione per via giudiziaria di Berlusconi". Alfano si spinge oltre e parlando ai parlamentari pidiellini non nasconde quello che, secondo lui, e' l'obiettivo della magistratura: "Vogliono arrivare a una condanna proprio nel pieno delle trattative sul nuovo governo e sul nuovo Capo dello Stato". Insomma, per il segretario non ci sono dubbi: "Si sono superati i confini della tollerabilita'". Ma il Cavaliere, stando alle parole di Alfano, non ha nessuna intenzione di farsi 'eliminare' dalla scena politica. Al contrario, annuncia l'ex Guardasigilli, "intende fare un giro d'Italia permanente fino alle prossime elezioni, a giugno o in autunno". Intanto, mentre la strategia pidiellina resta quella di sfidare il Pd a far nascere un governo oppure meglio tornare al voto, Alfano conferma che il partito sta valutando di "non partecipare alle prime sedute del Parlamento" e chiede a deputati e senatori se siano d'accordo ad affrontare la questione domani con Napolitano, in occasione dell'incontro richiesto al Quirinale. Ma nel pieno della riunione arriva la notizia della nuova visita fiscale e della possibilita' che il tribunale milanese non accolga la richiesta di legittimo impedimento. Un fatto definito "gravissimo" dai pidiellini, che interrompono seduta stante l'assemblea per recarsi davanti al palazzo di Giustizia. "Noi abbiamo un interlocutore di cui ci fidiamo, e' il Presidente della Repubblica e del Csm", afferma Alfano, "a Napolitano affidiamo la nostra preoccupazione per questa emergenza democratica". Quindi, il segretario del Pdl spiega: "Non avremmo voluto venire qui, in tribunale, ma l'aggravarsi della situazione ci ha imposto questa scelta". Nel tardo pomeriggio arriva il via libera dei giudici milanesi al legittimo impedimento, mentre l'avvocato Niccolo' Ghedini fa sapere che la prognosi per Berlusconi e' di "15 giorni per la parte oculistica e di 6-7 giorni per quella cardiovascolare".



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