Libia instabile, nella base di Sigonella 500 marines Usa pronti a intervenire
I marines della base di Sigonella. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 14 MAG. (AGI) - La Libia sprofonda sempre piu' nell'insicurezza e questo scenario ha indotto gli Stati Uniti a trasferire 500 Marines dalla base di Moron, nel sud della Spagna, a Sigonella, in Sicilia, dove sarebbero pronti a intervenire in caso di necessita'. La notizia e' stata data ufficialmente dal Pentagono lunedi' sera, poche ore dopo l'attentato a Bengasi di cui e' ancora incerto il bilancio dei morti che potrebbero essere una quindicina. Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha condannato l'"efferato" attacco e ha auspicato che i responsabili "possano al piu' presto essere consegnati alla giustizia".
A Moron, proprio per eventuali operazioni in Libia, erano stati recentemente inviati 550 marines di un'unita' ribattezzata "Bengasi" con sei velivoli MV-Osprey, un bi-turboelica in grado di decollare e atterrare come un elicottero per poi volare come un normale aereo. Come ha spiegato il portavoce del Pentagono, George Little, compito primario dei Marines portati lo scorso fine settimana nella base a sud di Catania sara' quello di intervenire rapidamente nel caso di nuovi attacchi al personale diplomatico e agli americani presenti in Libia.
Lo spostamento a Sigonella, che ospita anche droni Global Hawk e Reaper ed e' sempre piu' il fulcro delle operazioni Usa nel sud del Mediterraneo, rientra in una serie di misure per rafforzare la sicurezza degli americani in Libia, dopo l'attacco dell'11 settembre scorso al consolato di Bengasi in cui fu ucciso l'ambasciatore Chris Stevens. Da gennaio 50 marines proteggono l'ambasciata americana a Tripoli e un team delle forze speciali di base in Germania e in forza ad Africom e' in allerta. Mercoledi' scorso l'ambasciata Usa a Tripoli ha anche annunciato una riduzione del proprio staff.
Negli Usa sono forti le polemiche, soprattutto dal fronte repubblicano, sul mancato intervento per salvare l'ambasciatore e il suo staff (quella sera sembra che, tranne pochi operativi della Cia situati in un altro edificio a Bengasi, le truppe Usa piu' vicine si trovassero nella base di Aviano in Friuli), oltre che sulla ricostruzione degli eventi. Polemiche che Barack Obama ha liquidato come "un circo politico" ma che, in aggiunta agli altri scandali emersi nelle ultime ore (le indagini del fisco sui gruppi di destra legati al Tea Party, e ultimo in ordine di tempo, l'"intrusione" denunciata dall'Associated Press) mettono in difficolta' la sua capacita' di negoziare quando e' nel pieno del suo secondo mandato.
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