Il grido del Papa: "no alla liberalizzazione delle droghe"
Papa Francesco in Brasile. (foto) ndr. |
di Redazione
RIO de JANEIRO, 25 LUG. (AGI) - "Non e' con la liberalizzazione dell'uso delle droghe che si potra' ridurre la diffusione e l'influenza della dipendenza chimica". Ancora una volta Papa Francesco ha spiazzato gli operatori dei media che dopo il clamoroso e improvviso annuncio di un nuovo viaggio papale in Brasile nel 2014 ritenevano esaurito per oggi il loro impegno. Invece, visitando la struttura per il recupero dei tossicodipendenti finanziata dalla Cei nell'ospedale "Sao Francisco de Assis" di Rio, Francesco ha preso posizione con molta chiarezza sul tema scottante della legalizzazione delle droghe. Una questione "che si sta discutendo in varie parti dell'America Latina", ha sottolineato ignorando il fatto che questo tema e' all'ordine del giorno anche in Italia. La Chiesa resta dunque contraria al permissivismo in tema di droghe, pesanti o leggere che siano. "E' necessario - ha spiegato il Pontefice - affrontare i problemi che sono alla base del loro uso, promuovendo una maggiore giustizia, educando i giovani ai valori che costruiscono la vita comune, accompagnando chi e' in difficolta' e donando speranza nel futuro". Francesco si e' poi rivolto agli ospiti della struttura e ai loro parenti. "Vorrei ripetere a tutti voi che lottate contro la dipendenza chimica, a voi familiari che avete un compito non sempre facile: la Chiesa non e' lontana dalle vostre fatiche, ma vi accompagna con affetto". "Il Signore - ha assicurato Francesco - vi e' vicino e vi tiene per mano. Guardate a Lui nei momenti piu' duri e vi dara' consolazione e speranza. E confidate anche nell'amore materno di Maria sua Madre". "Questa mattina - ha quindi concluso il Papa - al Santuario di Aparecida, ho affidato ciascuno di voi al suo cuore. Dove c'e' una croce da portare, li' accanto a noi c'e' sempre Lei, la Madre. Vi lascio nelle sue mani, mentre con affetto benedico tutti".
PAPA: AIUTARE CHI E' CADUTO NELLA DIPENDENZA
"Tendiamo la mano a chi e' in difficolta', a chi e' caduto nel buio della dipendenza, magari senza sapere come, e diciamogli: 'puoi rialzarti, puoi risalire, e' faticoso, ma e' possibile se tu lo vuoi'". A chiederlo e' Papa Francesco che ha inaugurato questo pomeriggio il centro di recupero per tossicodipendenti dell'ospedale Sao Francisco, nel popoloso quartiere di Tijuca, sorto grazie anche alle firme dei cittadini italiani per la destinazione dell'8 per mille alla Chiesa Cattolica. "Cari amici - ha detto ancora il Pontefice rivolgendosi direttamente ai ragazzi con problemi di droga ospitati nel centro - vorrei dire a ciascuno di voi, ma soprattutto a tanti altri che non hanno avuto il coraggio di intraprendere il vostro cammino: 'sei protagonista della salita; questa e' la condizione indispensabile! Troverai la mano tesa di chi ti vuole aiutare, ma nessuno puo' fare la salita al tuo posto". "Non siete mai soli! La Chiesa e tante persone - ha assicurato il Papa ai giovani che si stanno disisintossicando - vi sono vicine.
Guardate con fiducia davanti a voi, la vostra e' una traversata lunga e faticosa, ma guardate avanti, c'e' 'un futuro certo, che si colloca in una prospettiva diversa rispetto alle proposte illusorie degli idoli del mondo, ma che dona nuovo slancio e nuova forza al vivere quotidiano'", ha scandito citando l'Enciclica "Lumen fidei" scritta a quattro mani con il Papa Emerito Benedetto XVI. "A tutti voi - ha quindi concluso Francesco - vorrei ripetere: non lasciatevi rubare la speranza! Ma vorrei dire anche: non rubiamo la speranza, anzi diventiamo tutti portatori di speranza!".
PAPA: MERCANTI DI MORTE SEGUONO LOGICA POTERE
"La piaga del narcotraffico, che favorisce la violenza e semina dolore e morte, richiede un atto di coraggio di tutta la societa'". Lo ha affermato Papa Francesco nel discorso rivolto questo pomeriggio agli ospiti e operatori della struttura per il recupero dei tossicodipendenti finanziata dalla Cei con i fondi dell'otto per mille, presso l'ospedale Sao Francisco d'Assis di Rio. "Ci sono tante situazioni in Brasile, nel mondo, che chiedono - ha osservato il Pontefice - attenzione, cura, amore, come la lotta contro la dipendenza chimica".
Secondo Bergoglio che si era impegnato a fondo su questo tema mentre era arcivescovo di Buenos Aires e assiduo frequentatore della "Villa 21", "spesso, invece, nelle nostre societa' cio' che prevale e' l'egoismo". "Quanti mercanti di morte che seguono la logica del potere e del denaro ad ogni costo!", ha esclamato il Papa.
PAPA: SI CHINA SUI SOFFERENTI E DICE VORREI ABBRACCIARVI TUTTI
Al suo arrivo all'ospedele Sao Francisco de Assis di Rio de Janeiro, Papa Francesco ha potuto salutare alcuni pazienti, qualli piu' gravi, immobilizzati su lettini e sedie a rotelle, chianandosi su di loro con instancabile amore. E nel cortile, dopo aver ascoltato le esperienze di due ex tossicodipendenti assistiti nel centro finanziato dalla Cei, il Pontefice ha scambiato un tenero abbraccio con entrambi, tirandoli a se con trasporto. "In ogni fratello e sorella in difficolta' - ha spiegato poi nel suo discorso - noi abbracciamo la carne sofferente di Cristo". "Oggi - ha aggiunto - vorrei abbracciare ciascuno e ciascuna di voi, voi che siete la carne di Cristo, e chiedere che Dio riempia di senso e di ferma speranza il vostro cammino, e anche il mio". "Abbracciare. Abbiamo tutti bisogno - ha affermato - di imparare ad abbracciare chi e' nel bisogno, come faceva san Francesco".
Nessun commento