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Kyenge. "Non mi aspettavo insulti, temo per le mie figlie"

Il Ministro C. Kyenge. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 28 LUG. (AGI) - Sono "stanca del ripetersi di insulti tanto pesanti. Non me li aspettavo cosi' forti, ma non mi fermo o concentro sugli attacchi in se', provo a guardare avanti, a riflettere sul disagio che dobbiamo cogliere dietro a questi avvenimenti e a quali siano le risposte migliori che la politica e la societa' intera possano dare". Lo afferma il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge in un'intervista pubblicata stamane da "Repubblica". "Mio marito e' un po' preoccupato per me, io pero' non perdo la serenita', anche se adesso sono in pensiero per la sicurezza delle mie figlie". "Le mie figlie mi vengono spesso a trovare, mi incoraggiano, mi fanno sentire la loro vicinanza, mi telefonano, mi mandano sms affettuosi e spiritosi", racconta Kyenge, "all'inizio la protezione della polizia mi creava disagio, venivo da un'esperienza di vita diversa, di condivisione, di associazionismo. Poi mi sono in parte abituata. Ma per me il contatto umano resta indispensabile e ancora oggi lo ricerco in tutti i modi". Oggi, riflette Kyenge, "l'Italia intera ha tanta strada da fare; per troppo tempo si e' sottovalutato l'aspetto culturale dell'immigrazione e l'apporto che questa da' al Paese. In altri Stati europei, come la Svezia, ci sono ministri neri, ma non succede a loro quello che accade a me in Italia". Contro il razzismo, il 30 luglio con l'Unar partira' l'elaborazione di un piano che, spiega, ''coinvolgera' lavoro, sport e scuola per cercare di sensibilizzare a tutte le diversita'. Si trattera' di rinforzare gli strumenti gia' in nostro possesso e di avviare un serio lavoro culturale".





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