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Governo. Letta no alla parola 'province' nella Costituzione

Il Presidente E. Letta. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 5 LUG. (AGI) - Il governo rilancia il progetto di abolizione delle province, il Presidente del Consiglio ribadisce che l'indicazione del governo e' rivedere l'Imu. Due punti programmatici che Enrico Letta ci tiene a vedere mantenuti, con un atteggiamento che pare volto a riaffermare la solidita' e la volonta' dell'esecutivo di procedere con la realizzazione degli impegni presi. Per questo, all'indomani della sentenza negativo della Consulta sul primo tentativo - operato da Mario Monti - di accorpare e rivedere le province, si riunisce a Palazzo Chigi il consiglio dei Ministri che in un paio d'ore sforna il nuovo progetto. Consta di tre punti, ognuno esplicitato in un articolo di poche righe. Si parte con la abolizione sic et simpliciter delle province, cancellandone la menzione dalla Costituzione. Quindi si passa a indicare tempi e soprattutto modi per ritoccare la materia legislativa in cui esse sono coinvolte, infine conclude che tutto dovra' essere pronto in massimo sei mesi. Dice Letta: "Ci sentiamo vincolati all'impegno Abbiamo abrogato il termine province da tutti gli articoli della Costituzione. Speriamo che il Parlamento approvi il ddl nel piu' breve tempo possibile". Si vedra'. Le forze politiche al momento non si sbilanciano,solo da sinistra con Epifani e Zanonato si da' un esplicito via libera all'operazione. Ma tagliar via una fetta cosi' consistente non solo di struttura statale, ma anche di ceto politico non sara' operazione facile o indolore. Comunque a Letta sta a cuore anche ribadire che la linea non cambia nemmeno sull'Imu. "Nel discorso che io fatto alle Camere ho detto che faremo una riforma dell'Imu. Questa e' l'indicazione, ci muoveremo in questo senso. Questa discussione sara' collegiale tra chi sostiene il governo", mette in chiaro. Poco prima Angelino Alfano aveva sottolineato con toni quasi bruschi, in pieno stile twitter: "Fmi come di consueto ho dato molti consigli all'Italia. Alcuni li accetteremo e altri no. Sull'imu non accetteremo consiglio Fmi". Plauso per il segretario vicepremier da parte del Pdl, nel Pd qualche distinguo. Come quello di Gianni Pittella, candidato alla segreteria del partito. Il Partito Democratico, sostiene, deve scegliere se stare con le istituzioni finanziarie internazionali oppure con il populismo di certi alleati di governo. Intanto pero' oggi premier e vicepresidente del consiglio sono un po' piu' vicini.





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