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San Rocco: Il pellegrino di Dio, amico degli ultimi e sollievo dei sofferenti

San Rocco rappresentato in un affresco. (foto) ndr.

di Fratel Costantino de Bellis

ROMA, 28 AGO. - La vita di San Rocco comincia con uno straordinario evento di predizione: sul petto del neonato, alla nascita, appare un segno di croce; non sarà un’apparizione fugace, ma quella espressiva figura vi resterà sempre. Quella croce, che dovrà rivelarsi come un sacro Crisma, guiderà il giovane Rocco sulla via del sacrificio e dell’Amore che gli apriranno le porte dei cieli. 

La nascita 

San Rocco nasce in Francia, a Montpellier, tra il 1345 - 1350. Sarà l’unico erede di una nobile famiglia che ebbe anche parte autorevole nella vita pubblica della città. I genitori, ferventi cristiani, avevano pregato per lungo tempo la Madonna affinché concedesse loro la gioia di un figlio. La speranza non fu disattesa e venne doppiamente coronata. Il lieto evento mostrò quel segno di grazia, cui si è fatto cenno, che faceva presagire un avvenire particolare nella fede. Le cronache del tempo, insieme all’evento della croce, ci parlano di un’altra manifestazione inconsueta: il neonato rifiuta di nutrirsi negli stessi giorni in cui la madre si astiene dal cibo per una sua scelta devozionale. Il futuro di Rocco certo confermò che quegli episodi potevano veramente appartenere alla realtà di una creatura sulla quale si era posato lo sguardo di Dio: uno sguardo che Rocco seppe però accogliere dal più profondo dello spirito. 

San Rocco sceglie la sua strada 

Rimasto orfano dei genitori, alla giovane età di venti anni, Rocco si libera di tutti i beni ereditari, distribuendo le copiose ricchezze alle vedove, ai poveri, agli istituti religiosi; non solo, ma si spoglia anche della sua identità personale, che gli veniva dal suo illustre casato, facendo voto di restare in incognito per evitare di ricevere particolari riguardi in virtù della sua nobile origine. Ben altre virtù interessavano quel giovane: l’amore, la carità, l’assistenza ai fratelli sofferenti, il comportarsi, in tutto secondo la parola di Cristo. Animato da questo spirito di umiltà e di devozione, Rocco decise di effettuare un pellegrinaggio di penitenza verso Roma, per venerare le tombe dei Santi Apostoli. Veste, secondo la tradizione, il consueto abito del pellegrino: una casacca, un cappello a falde larghe, una borraccia ricavata da una zucca, qualche conchiglia per raccogliere l’acqua dai fiumi, una bisaccia a tracolla. Quel pellegrinaggio in Italia si svolgerà in uno scenario avvilente per il dilagare della peste. Nel lunghissimo triste periodo in cui il morbo funestò l’Italia e l’Europa si contarono milioni di morti; ma quelle terre così flagellate saranno anche quella “vigna del Signore” dove, per quell’umile pellegrino, tra le spine degli affanni umani, crescerà la sua grandezza spirituale. Perché Rocco saprà accostarsi al calvario del suo prossimo, per farsi umile cireneo nell’aiutarlo a portare la croce. Un’azione che dovremmo sempre portare nel cuore; un gesto che consola chi la riceve; un dovere che porta gioia al nostro spirito; un’osservanza alla parola del Vangelo che ci fa graditi a Dio. Seguiamo il cammino di San Rocco. 

Le ultime ore del santo 

Non fu certo un evento casuale se per Rocco, che volle nascondersi al mondo, venne improvvisamente alla luce la sua vera identità. Quella croce, che era apparsa sul petto alla sua nascita, rivelò infatti chi egli veramente fosse. I suoi carcerieri la videro e ne rimasero sorpresi; non meno sorpreso rimase il sacerdote che, fatto chiamare Rocco, vide nella cella che l’ospitava un insolito vivido chiarore, mentre anche il volto del prigioniero era raggiante. Quello sconosciuto pellegrino era stato avvertito da un angelo della sua prossima fine terrena, per cui aveva chiesto la visita di un ministro di Dio. Intanto il governatore veniva avvertito di quegli eventi straordinari; ne venne a conoscenza anche la madre di lui la quale, alla notizia di quel segno di croce, riconobbe in quel giovane il figlio di messer Giovanni di Montpellier. Circostanza incredibile: il governatore era lo zio di Rocco. Anche il popolo seppe, allora, quale eroico sacrificio aveva offerto a Dio quell’umile operatore di miracoli. Rientrati nella cella dopo la loro commovente missione, quei testimoni trovarono che il Santo era già nella Patria Celeste. Era il 16 agosto del 1376 o 1379.





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