Marò. Casini, portiamoli a casa, poi inchiesta del Parlamento
Pierferdinando Casini. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 28 GEN. (AGI) - "L'iter giudiziario lo seguono gli avvocati, l'ambasciata, c'e' un team dell'avvocatura dello Stato, questi sono aspetti che non ci competono. Noi abbiamo incontrato gli ambasciatori di tutti i Paesi europei, ci siamo recati personalmente all'Ambasciata Usa per incontrare l'ambasciatore, al quale abbiamo spiegato una sola cosa: dopo 2 anni, questi ragazzi non hanno una imputazone, non e' possibile mettere sullo stesso piano i terroristi e chi li combatte". Lo ha detto Pierferdinando Casini, presidente commissione Affari esteri del Senato, a "Prima di tutto", il programma del direttore Antonio Preziosi su Radio 1, intervenuto da New Delhi dove, insieme a una delegazione di parlamentari, sta seguendo da vicino la vicenda dei due maro'. "Latorre e Girone - ha aggiunto - erano imbarcati per combattere la pirateria; ebbene, se venissero condannati, il risultato sarebbe facile: nessuno avrebbe piu' la serenita' necessaria per andare in missione militare di pace, a combattere il terrorismo e a lavorare per la pace. Non e' ammissibile che il nostro Paese partecipi a missioni militari di pace e veda trattati i suoi militari in questo modo. Vorrei essere chiaro: non e' una vicenda bilaterale, Italia e India, e' una vicenda che assume un respiro internazionale e che, all'occorrenza, andra' portata all'attenzione delle corti internazionali". In questo senso, ha spiegato ancora Casini, "ci aspettiamo un aiuto maggiore dall'Europa e dagli Usa, ci attendiamo che tutti facciano capire agli indiani che non e' appunto una questione Italia-India ma che le regole della comunita' internazionale devono aiutare i due maro'. Non possiamo accettare l'idea che i due ragazzi possano in qualche modo pagare colpe non loro, perche' erano li in nome e per conto della comunita' internazionale. Se passasse un principio del genere, i pirati sarebbe liberi di scorrazzare a piacimento. E voglio dirlo con forza: i ministri Bonino e Mauro si sono comportati in modo ineccepibile. La vicenda - ha concluso Casini - invece, non e' chiara, ma dobbiamo aspettare che i due ragazzi siano sul territorio nazionale; solo allora, potremo aprire il capitolo delle responsabilita', bisognera' capire cosa non ha funzionato, chi e' responsabile, perche' questa vicenda non doveva andare in questo modo. Lo si fara' con una commissione d'inchiesta, lo si fara' coi metodi che il parlamento decidera', ma solo dpo, non prima: non possiamo compromettere il buon esito della vicenda per i due ragazzi".
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