Pd: Renzi, "No a Casini, contro Berlusconi vinci con idee"
Matteo Renzi. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 3 FEB. (AGI) - "Non ho bisogno di Casini. Se siamo credibili prendiamo in voto in piu' degli altri. Certo, se per farci paura basta uno starnuto di Casini, allora 'Houston abbiamo un problema'. Siamo il Pd, noi. Non basta piu' essere contro Berlusconi. Dobbiamo salvare l'Italia e cambiarla a 360 gradi". Lo dice in una intervista alla Repubblica Matteo, Renzi, segretario del Pd. "Se vogliamo il bipolarismo - continua Renzi - non mi stupisce che Casini stia di la'. Anzi, io assegno all'Italicum la forza di aver salvato questo principio. E ha messo a tacere i cantori della prima repubblica". "Ma la nostra vittoria - ha aggiunto il segretario del Pd - non dipende dal sistema di voto. Sarebbe il fallimento della politica se affidassimo il nostro successo alla legge elettorale e non alla qualita' delle proposte e delle leadership. Vinci se affascini gli italiani con le tue idee, non se pensi di farti la legge su misura". Alle urne, da solo o con un'allenza? "E' chiaro - ribatte - con un'alleanza. Ma adesso siamo un passo indietro. C'e' un accordo siglato da forze politiche diverse. Non accadeva dal 1993, ossia dalla fine della Prima Repubblica. Da quel momento le riforme le hanno fatte tutti a maggioranza. Riguarda anche il Senato e il Titolo V. Il dibattito non puo' essere allora come ci si presentera' alle elezioni. Anche se e' evidente che faremo un'alleanza con forze di centro e di sinistra. Il punto pero' e' impedire il potere di ricatto dei piccoli partiti". I piccoli partiti che, ha spiegato ancora Renzi, "dovranno fare uno sforzo per superare lo sbarramento. Sarebbe strano non muoversi in questa direzione. Di certo non e' accettabile che chi prende una percentuale minima, poi faccia il bello e il cattivo tempo". Riguardo al patto con Forza Italia, Renzi ha detto che "si cambia solo se si e' tutti d'accordo, non si puo' rischiare a colpi di emendamenti di far saltare tutto.
Berlusconi per adesso ha mantenuto gli impegni". E su Grillo, il segretario del Pd afferma: "per la prima volta rincorre, e' in difficolta'. Se la politica fa le cose che promette, lui si sgonfia come un palloncino. I suoi sono tutti atti tecnicamente squadristi". Palazzo Chigi non e' ora obiettivo di Renzi: "Mi occupo di altro - sottolinea - questa legislatura puo' durare fino al 2018 ma deve affrontare con decisione i problemi veri. Il problema non e' il nome del premier che per quel che mi riguarda, si chiama Enrico Letta, ma le cose da fare. Io mi occupo di queste".
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