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Cav domani vede Renzi ma teme doppio forno. Nome entro giovedi'

Silvio Berlusconi. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 27 GEN. (AGI) - Una giornata tendente al nero quella trascorsa oggi da Silvio Berlusconi, che si rasserena solo in serata, quando arriva l'ok di Renzi a un faccia a faccia domani, all'ora di pranzo. In mattinata, Berlusconi dovrebbe vedere Alfano, ma manca ancora l'ufficilita', e l'incontro potrebbe slittare a giovedi'. Con l'ex delfino, comunque, i contatti sono costanti, anche oggi i due si sono sentiti dopo le consultazioni di Ncd al Nazareno.Poi, alle 16, Berlusocni riunira' i grandi elettori di Forza Italia. Intanto, proseguono i contati anche tra i due 'plenipotenziari' Verdini e Lotti, contati in cui si contuano a sondare nomi: resta il via libera di massima del Cavaliere su Finocchiaro, Veltroni e Fassino. Il no a Mattarella e il si' convinto su Amato. Ma a rendere pessimo l'umore dell'ex premier la notizia che arriva nel tardo pomeriggio da Milano, con il parere contrario della procura alla richiesta di uno sconto della pena. Certo, si tratta di un parere non vincolante, e nei prossimi giorni spettera' al Tribunale di sorveglianza decidere se concedere la liberazione anticipata al Cavaliere. Tuttavia, Berlusconi avrebbe gradito non dover occuparsi anche di questa 'grana', proprio quando una delle partite piu' delicate e importanti, quella sul nuovo inquilino del Colle piu' alto, e' entrata ufficialmente nel vivo. Ad impensierire Berlusconi, poi, c'e' l'atteggiamento di Renzi. L'ex premier sente odore di bruciato e a pranzo, riunito con i fedelissimi e dietro loro consiglio, decide di disertare l'incontro con il premier al Nazareno e inviare in delegazione, oltre ai capigruppo e vice, anche Toti e Bergamini. Renzi vuole cavarsela con un incontro pieno zeppo di gente, avrebbe osservato il leader azzurro, cosi' da non dover scoprire le sue carte. Ma non puo' trattarmi come uno qualsiasi dei partitini che vede oggi, sarebbe stata la riflessione con i suoi. "Oggi non si decide nulla di piu' di quanto ci stiamo dicendo per telefono in questi giorni", spiega un big azzurro. Il dubbio che si e' insinuato nella mente del Cavaliere e' che Renzi non solo abbia deciso di prediligere l'asse con il suo partito e la minoranza Pd rispetto al patto del Nazareno, ma che voglia utilizzare i voti di Forza Italia solo come sicurezza aggiuntiva. E, quindi, vedere Berlusconi non da solo bensi' di fronte ad ampie delegazioni servirebbe, e' ancora il ragionamento del Cavaliere, a tenere buona la sinistra interna. E rifilare a noi il nome del candidato per il Colle solo all'ultimo momento utile. Prospettiva che Berlusconi vuole evitare ad ogni costo, anche per non prestare il fianco ai 'dissidenti' e ridare linfa alle posizioni di Fitto, ma soprattutto per non trovarsi senza contromosse da giocare subito, qualora il nome proposto dal presidente del Consiglio non fosse 'digeribile'. Renzi non puo' credere di fare il furbo, e' il refrain. Ma certo, la preoccupazione di cadere nel 'trabocchetto' renziano c'e', tanto piu' dopo le voci che danno per prossimo l'incontro con bersani. Ad indispettire ulteriormente l'ex premier, viene spiegato, anche l'atteggiamento dei 'frondisti' azzurri al Senato sul voto all'Italicum: in 12 hanno lasciato l'Aula al momento del voto, facendo cosi' abbassare il quorum e rendendo, di conseguenza, non determinanti per tre soli voti quelli di Forza Italia (come rivendichera' il ministro Boschi, pur riconoscendo l'importanza del contributo degli azzurri). A che gioco sta giocando Fitto? E' il dubbio che assale il Cavaliere in vista del voto sul Quirinale. Intanto alla delegazione azzurra Berlusconi affida il compito di ribadire ufficialmente a Renzi il niet a qualsiasi candidatura di un tecnico (no a Padoan, quindi, e a Visco), come sottolinea al termine delle consultazioni Paolo Romani, o di attuali ministri. Il successore di Napolitano, e' il mantra del Cavaliere, deve essere un politico, anche di area di sinistra. Il perche' e' di facile comprensione: Berlusconi vuole al Colle una persona che abbia una sensibilita' politica su determinati temi (dalla giustizia alle telecomunicazioni) e che li sappia guardare non solo da un punto di vista tecnico. Linea condivisa da Alfano che, infatti, lasciando il Nazareno spiega: "Siamo a un momento cruciale, non servono novellini. In modo molto chiaro abbiamo chiesto che il prossimo presidente della Repubblica sia un politico che abbia militato nelle istituzioni e abbia rapporti internazionali". Dopo l'incontro con Renzi, i fedelissimi hanno fatto il punto con il 'capo'. C'e' l'accordo sul metodo, spiegano al Cavaliere, e il premier ha ribadito la volonta' di chiudere sabato al quarto scrutinio. Ma Berlusconi vuole garanzie piu' forti da Renzi, vuole il nome al massimo entro giovedi'.





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