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Regionali 2015: Gd Capitanata chiede partecipazione condivisa

Il logo dei GD di Capitanata. (foto) ndr.

di Redazione

FOGGIA, 19 GEN. - “Il processo democratico di selezione dei candidati del Pd per le prossime elezioni regionali non si riduca a un’alzata di mano pochi giorni prima della presentazione ufficiale delle liste. Gli organismi dirigenti non possono essere chiamati a ratificare decisioni prese in altre stanze da pochissime persone, secondo una collaudata liturgia la cui ultima manifestazione si è avuta in occasione delle elezioni provinciali dell’autunno scorso.
In vista dell’appuntamento elettorale di maggio è, invece, necessario partire dalle energie e dall’entusiasmo dell’intero partito. L’attivo coinvolgimento dei Circoli e della Direzione provinciale costituisce l’unico vero argine al dilagare di una feroce “lotta per le investiture” che rischia di inghiottire nelle sabbie mobili degli appetiti individuali il progetto politico e il senso di appartenenza ad una comunità viva come è quella del Pd. I Circoli sono un presidio di impegno quotidiano e non possono essere trattati alla stregua di bancomat elettorali da cui attingere in occasione delle scadenze elettorali.
Dinanzi alle insistenti voci di presunti accordi siglati nelle segrete stanze dai soliti notabili, orientati a “chiudere i giochi” e a “sparigliare il campo”, ribadiamo che la composizione della lista deve passare attraverso una proficua e franca discussione interna. 
Noi nelle prossime settimane proseguiremo la campagna di ascolto delle donne e degli uomini di questa terra per offrire un contributo programmatico serio al Pd e a tutto il centrosinistra. Nello stesso tempo, però, terremo puntati i riflettori sulla gestione politica di questa fase che dovrà essere orientata alla ricerca della sintesi migliore per l’intera comunità democratica e che dovrà rifuggire soluzioni utili ad appagare esclusivamente qualche ambizione personale.
Nella galassia di partiti e movimenti “personali” che animano il panorama politico nazionale e locale, il metodo democratico e la discussione interna all’organizzazione a tutti i suoi livelli devono essere valori caratterizzanti il progetto politico del Pd. Altrimenti non vi sarebbe differenza alcuna con il metodo adottato dalle altre formazioni politiche.”




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