Politica. Qualunquista o impegnato? Gerardo Bevilacqua c’ha provato
CERIGNOLA (FG), 4 GIU. - Il qualunquismo ha prevalso sulla politica visti i risultati delle affluenze elettorali che danno sempre più ragione a chi si astiene dal voto. Detto così pare una sconfitta per i soliti partiti politici e la politica applicata. Ed invece potrebbe essere tutt’altro. Ma ne parliamo dopo.
Il “Cetto La Qualunque ofantino”, al secolo Gerardo Bevilacqua, autoproclamatosi “divittoriano”, c’ha provato a farsi eleggere Sindaco di Cerignola. Con l’1,84%, pari a 521 voti, cui 452 solo di lista, è uscito con le ossa rotte da una competizione elettorale che in piazza lo vedeva in testa. La moltitudine di gente che lo ascoltava, circa 7.000 concittadini a comizio, dobbiamo suppore –ma è una cruda certezza- era li per osservarlo, per divertirsi, per ridere per il suo modo di fare e di parlare. Era, ed lo è ancora per molti stando alle voci raccolte nel centro ofantino, un aizzatore di folle, un qualunquista, un destabilizzatore sociale.
Per settimane si è parlato di lui, del suo modo di fare e dei suoi slogan. La cronaca nazionale ne ha parlato, sbarcando su giornali e tv di tutto rispetto. Nel web ha spopolato, attirando naviganti e producendo migliaia di commenti, chi a favore, chi contro, chi etichettandolo per il solito “frega popolo” pur di sedere su uno scranno importante, Sindaco o Consigliere che sia. Nei motori di ricerca basta inserire il nome e, voilà, compare lui, Gerardo Bevilacqua.
Tuttavia i fatti a seguire sortiranno il responso. Ora è il momento di fare i conti con un elettorato che non lo ha premiato, ma che si è divertito. Stando alle sue ultime dichiarazioni, Bevilacqua il “Cetto La Qualunque ofantino”, pare che abbia detto che i suoi voti son stati sottratti da altri: «Ci hanno ‘arrubbato’ i sold…ehm, i voti. Voti ‘manomesso’, tolti a me e messi ‘quelle loro’. Lo hanno fatto di notte, non di ‘giorne’. Come si dice, ‘u tropp è tropp’. Non lo dovevano fare. Non facciamo ricorso, ma loro devono rivedere tutte le schede». Affermazioni che legalmente sono gravi, ma che avendo un soggetto specifico, passano nel calderone delle affermazioni di un qualsiasi politico stanco del post-voto.
Affermazioni che non sono nuove per il Bevilacqua poiché ogni suo comizio era sempre un scagliarsi contro tutti e tutto, accompagnato da un bagno di folla; settemila e più persone ad ascoltarlo, a osservare la sua mimica e la dirompente verve comunicativa.
Tuttavia, se il Bevilacqua “divittoriano” continuerà a far politica, la sua politica, i fatti, come detto, riveleranno se quel qualunquismo che ha prevalso sulla solita politica saranno tutt’altro, conferendoci un altro impegnato, seppur a modo suo.
Certo è che Cerignola, ed è sotto gli occhi di tutti e in particolar modo nelle tasche vuote e tarlate dei cittadini, se per un verso seguisse la ricetta di “Cetto”, seppur ortodossa politicamente, potrebbe sortire qualcosa, chissà un modo di individuare soluzioni atte a migliorare uno status che tutti vorrebbero cambiare ma che poi declinano l’invito per far spazio alle solite e classiche ricette politiche. Il “divittoriano” l’ha proposta con il suo modo di fare, cercando di interpretare, in modo molto originale, i fabbisogni popolari, aggrappandosi su personaggi che hanno attecchito al “vulgus” piuttosto che al “sapiens”, al “magistralium”.
Tuttavia non si possono dimenticare alcune sue uscite fuori luogo, come il ceffone al collaboratore o gli insulti ai suoi contendenti. Del resto non è l’unico ad aver inveito contro alcune categorie –per esempio i giornalisti-; a tenergli compagnia, oltre al Grillo nazional popolare, vi è anche un altro Sindaco, quello di Roma, il piddino Marino che non meno di un mese fa disse che «Con i giornali io ci avvolgo il pesce». Personalmente rispondo che lui si è già avvolto. Ma questa è un’altra vicenda, consegnata alla storia che ha dato e darà risposte ben più serie.
Ora, però, concentriamoci su Gerardo Bevilacqua, “divittoriano”, il “Cetto La Qualunque ofantino”, che ha lanciato un suo nuovo appello-sfida: «Io come Di Vittorio, o mi mandano in galera o mi ammazzano. Questi sono fascisti cornuti. Fin quando starò qui come ‘Ribbellione’, devono sempre avere paura di me». Speriamo che tutto vada bene, per lui, per noi, per Cerignola. In questi casi non si mai…..
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