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Bari. Inseguimento sulla tangenziale: sequestrato un fucile mitragliatore e tratto in arresto un pregiudicato di Molfetta dalla Gdf

Il fucile mitraglatore sequestrato. (foto Gdf) ndr.

di Vito Ruccia

BARI, 24 LUG. - I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Bari, hanno intercettato una motocicletta “Honda Hornet 600” sospetta con due individui a bordo che percorreva la tangenziale di Bari in direzione Nord. All’intimazione dell’alt, il conducente, anziché fermarsi, aumentava la velocità, cercando in tutti i modi, anche con manovre particolarmente pericolose, di sottrarsi al controllo. Durante l’inseguimento, il passeggero veniva visto lanciare verso l’esterno della carreggiata un involucro che, prontamente recuperato, è risultato essere un fucile mitragliatore proveniente dai Paesi dell’Est perfettamente funzionante, dotato anche di silenziatore. I due abbandonavano la motocicletta e, approfittando dell’oscurità, fuggivano tra le campagne e le villette circostanti, continuando ad essere braccati dai Finanzieri, i quali riuscivano ad acciuffarne uno, risultato poi essere un pregiudicato di Molfetta (BA), tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Bari. L’operazione di servizio è stata svolta con la fattiva collaborazione della Polizia di Stato. Sono in corso approfondimenti investigativi finalizzati ad assicurare alla giustizia anche il complice, nonché a verificare se il fucile mitragliatore, classificato come arma da guerra, sia stato utilizzato in altri fatti criminosi. Si tratta dell’ennesimo colpo inferto alla criminalità, a dimostrazione dell’impegno diuturnamente profuso dalla Fiamme Gialle di questa Provincia nel controllo del territorio, opportunamente intensificato in questo periodo estivo soprattutto nelle aree cittadine ritenute più “a rischio”. Infatti, risale a poco tempo addietro la perquisizione di un casolare, nelle campagne fra Triggiano (BA) e Capurso (BA), ove venivano rinvenuti, occultati in un pozzetto, un fucile “sovrapposto” calibro 12 a canne mozze, una pistola calibro 7,65, cartucce di vario calibro e di 606 grammi di “hashish”. In quell’occasione, un pastore triggianese, che aveva la disponibilità del casolare, è stato tratto in arresto. Nel quartiere “Bari-Picone”, sempre i “Baschi Verdi” di Bari, scoprivano, un laboratorio, all’interno del quale si trovavano 190 chilogrammi tra cavi di rame ed oggetti metallici di provenienza illecita. Due soggetti, residenti a Bari, sono stati denunziati all’Autorità giudiziaria, a vario titolo, per “riciclaggio” e “ricettazione”. Alcuni giorni addietro, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, in prossimità del casello autostradale “Bari-Nord” controllavano un autoarticolato con semirimorchio, che è risultato trasportare ben 1.200 chilogrammi di “hascisc”, occultati all’interno di un carico di copertura costituito da panelli in legno truciolato.





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