Foggia. Il De Profundis non rianimerà Teleblu
FOGGIA, 30 LUG. - Sono due giorni che leggo comunicati sulla chiusura di Teleblu. Molti di questi son fatti da personaggi foggiani e della Capitanata, quelli delle istituzioni, della politica, dell'impresa, che in un certo qual modo decidono le sorti della nostra provincia. E tutti sono rammaricati per la perdita di un soggetto che ha sempre fornito libera e buona informazione.
Credo che se tutti questi personaggi si fossero consorziati, avrebbero potuto salvare l'emittente e non star qui oggi a lamentarsi laconicamente. Il De Profundis non rianimerà Teleblu.
L'editore avrà pure le sue colpe. Ma Teleblu non ha chiuso solo per questo. Dietro c'è la mannaia dello Stato sulle attribuzioni delle frequenze e dei finanziamenti pubblici, con la complicità della scure della Regione che a forza di tagliare ha frammentato la Capitanata in tanti piccoli feudi pro-elettorali diventando cartine tornasole per finanziamenti a simpatia.
Il dato certo: chi lavorava a Teleblu oggi contribuisce ad aumentare quel numero crescente di disoccupati, molti con famiglia e mutuo sulle spalle. Altro che mancanza di informazione -con tutto il rispetto verso noi della stampa-.
Fare impresa qui in Capitanata è una chimera, non perché manca di materia prima, anzi..., bensì si continua a preferire il singolo piuttosto che unire le forze, si continua a giudicare piuttosto che rimboccarsi le maniche e spalare la merda che abbiamo prodotto, continuiamo a lamentarci e scrivere comunicati di vicinanza piuttosto che fornire aiuti sostanziali, continuiamo a voler essere assistiti, e perciò colonizzati, piuttosto di assistere e assisterci.
Impresa, consorzio, unità, parole sconosciute da queste parti finché avremo personaggi, quelli poc'anzi detti, che insieme a noi continuano a credere che prima o poi sui nostri cieli avvisteremo gli asini che volano.
#puntidisvista #perunaFoggiamigliore
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