Foggia. A Landella un avviso di garanzia: «Sono estraneo ad ogni addebito»
FOGGIA, 8 LUG. - Questa mattina è stato notificato al sindaco di Foggia, Franco Landella, un avviso di garanzia nel quale gli si contesta il reato di cui all’art. 328, comma 2, del Codice Penale, perché avrebbe omesso di rispondere ad istanze ricevute dal Servizio di Vigilanza sull'Igiene e la Sicurezza dell’Amministrazione della Giustizia (VISAG) nelle quali gli si chiedeva, in qualità di Sindaco del Comune di Foggia, di comunicare le iniziative intraprese dall’Amministrazione comunale al fine di garantire la sicurezza e la salute dei luoghi di lavoro presso il Tribunale di Foggia, Landella precisa: "ho avuto modo di relazionarmi più volte sulla problematica dei lavori di messa in sicurezza da effettuare presso il Palazzo di Giustizia, sia personalmente, recandomi a parlarne con il Procuratore Capo, dottor Leone De Castris, sia inviando diverse missive in cui rappresentavo le difficoltà dell’Ente nel gestire una situazione ereditata dalla precedente Amministrazione e che si protrae da anni”.
Il primo cittadino ricorda che lo scorso febbraio ha inviato una missiva ai vertici del Palazzo di Giustizia in cui esponeva le difficoltà finanziarie in cui versa l’Ente, e ribadendo, il suo assoluto interessamento a trovare in tempi rapidi la migliore soluzione possibile.
“Pochi giorni dopo – ricorda ancora Landella - a dimostrazione dell’impegno assunto, ho altresì inviato ai suddetti organi copia della conferenza di servizio tenuta sull’argomento con i dirigenti comunali, nella quale ancora una volta ho sollecitato i dirigenti competenti ad attivarsi per effettuare i lavori richiesti reperendo l’adeguata copertura finanziaria”.
“Quanto alle tre note alle quali mi si contesta di non aver risposto – il sindaco aggiunge - ho potuto verificare dalla stessa imputazione di averle girate per competenza agli uffici preposti, con assoluta tempestività: le prime due risultano infatti inviate il giorno successivo a quello di ricezione, la terza dopo soli due giorni”.
Franco Landella si dice quindi “assolutamente sereno e fiducioso di poter chiarire quanto prima la mia posizione, nella certezza che non possano addebitarsi al sindaco, titolare dell’indirizzo politico dell’amministrazione, compiti che non gli spettano, così come stabilito sin dalla riforma introdotta con la legge Bassanini”
Landella ha incaricato il suo legale di fiducia, avvocato Michele Curtotti, di chiedere di essere ascoltato dal Sostituto Procuratore titolare di tale indagine, al fine di chiarire la sua assoluta estraneità a tale addebito.
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