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Cronaca. Operazione "Apollo d'Oro": GdF sequestra impianti fotovoltaici a Turi e Noci

Scoperta dalla Gdf una truffa nel fotovoltaico
di Vito Ruccia
MONOPOLI, 2 OTT. – Otto impianti fotovoltaici sono stati messi sotto sequestro nel Barese, fra Turi e Noci, e 14 persone – tra cui tre pugliesi – sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica presso il di Modena con l’accusa di associazione a delinquere, falsità ideologica in atto pubblico e truffa aggravata per aver ottenuto contributi pubblici non dovuti per un valore di circa 16 milioni di euro. Agli indagati – progettisti e rappresentanti di società operanti nel settore fotovoltaico – sono stati sequestrati conti correnti per un valore equivalente alla presunta truffa. L’operazione, denominata “Apollo d’Oro”, ha consentito di appurare che gli impianti sono di proprietà di dieci società che, anche se hanno sede a Modena, Brescia, Cremona e Bologna, sono riconducibili alla Cpl Concordia, una coop emiliana al centro di alcune inchieste per appalti ottenuti a suon di tangenti. Gli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia di Monopoli hanno censito gli impianti fotovoltaici, grazie anche alle fotografie aeree scattate dal Reparto Aeronavale di Bari, e alle mappe che è stato possibile ricostruire, prima di dedicarsi agli accertamenti relativi alle aziende titolari di quegli impianti. Molte le anomalie riscontrate: la parziale coincidenza delle compagini societarie; gli stessi studi notarili per la redazione degli atti costitutivi delle società; i modelli utilizzati per ottenere le autorizzazioni necessari; gli stessi direttori dei lavori e progettisti. A giudizio delle Fiamme Gialle, tre parchi fotovoltaici, costituiti da 8 impianti per circa 30 ettari di estensione, erano stati solo formalmente frazionati in più impianti di piccola potenza, con lo scopo di aggirare la complessa procedura prevista per il rilascio dell’Autorizzazione unica regionale. Per impianti di produzione di potenza fino a 1 megawatt, infatti, basta solo presentare ai Comuni di riferimento una Scia di inizio attività. Il sistema di incentivi statale – è stato spiegato – è inversamente proporzionale: più piccolo è l'impianto, maggiore è l’incentivo. Un sistema di raggiri che – se non fosse stato scoperto – avrebbe consentito agli indagati di ottenere i benefici del cosiddetto “conto energia”, cioè quell’automatismo di premialità che viene applicato alle tariffe per l'energia prodotta dagli impianti fotovoltaici per un periodo di 20 anni.





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