Cronaca. A Foggia in Via Fioritto c’è una discarica a cielo aperto
La discarica in oggetto (foto N. Baratta) ndr. |
FOGGIA, 19 GEN. - Siamo arrivati proprio alla frutta, o meglio a quello che rimane tra prodotti ammalorati e materiali vari per contenerla. In Via Enzo Fioritto, a Foggia, a pochi metri dall’incrocio (molto trafficato e abitato) con Via San Lazzaro, qualcuno ha deciso di infischiarsene delle più basilari norme di igiene e sicurezza e, sovente, abbandona i suoi rifiuti per strada. Celati sopra una piccola altura di terra, a circa 5 metri dal livello stradale, una discarica a cielo aperto sta prepotentemente mettendo le sue radici. Frutta ammalorata, cassette di plastica, buste e cartacce varie, plastica di ogni genere e costituiscono il multicolore e nauseabondo ammasso di rifiuti che degradano un’area cittadina. La discarica sorge, come detto, su una piccola altura, che altro non è l’ex muro di cinta di una vecchia struttura edile, un opificio che un tempo, secondo le voci popolane, era una fabbrica che produceva sapone o una cereria. Una struttura bicentenaria che potrebbe essere recuperata per la storia locale. Ma questo lo affronteremo in un altro momento
La discarica in oggetto (foto N. Baratta) ndr. |
Ora, non so quanto di vero vi sia in merito a quella struttura, ma alcune testimonianze scritte riportano l’esistenza di entrambe le produzioni. Difatti nel volume XVI di gennaio, febbraio, marzo, aprile, del 1838, “Annali Civili del Regno delle Due Sicilie”, pubblicato dalla tipografia del Real Ministero degli Affari Interni ubicata un tempo nel Real Albergo De’ Poveri a Napoli, si cita la produzione di sapone a Foggia.
Ritornando alla discarica, i residenti fanno sapere che in quella discarica a cielo aperto c’è un via vai di ratti. Ovviamente la situazione preoccupa chi abita in zona e chiede l’intervento delle autorità cittadine per eliminare quell’oscenità e richiamare il “furbetto ambulante” a rispettare norme igieniche e di legalità sia in materia di smaltimento dei rifiuti, sia di civiltà comune.
La discarica in oggetto (foto N. Baratta) ndr. |
La “patata bollente” ora passa nelle mani di chi ha competenza affinché intervenga per eliminare tal incivile e pericolosa situazione, giacché il cittadino responsabile ha fatto il suo dovere, la stampa pure.
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