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Appello all'unità di Mattarella in vista del referendum

Il Presidente MAttarella. (foto Agi) ndr.

di Redazione

RIMINI (RN), 19 AGO. (AGI) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lanciato un forte appello all'unita' della politica in vista del referendum costituzionale sulla riforma Boschi del prossimo autunno: "La Repubblica e' nata da un referendum, e dunque da un confronto democratico", ha ricordato il Capo dello Stato rivolgendosi aprendo il Meeting di Rimini, "la divisione degli orientamenti, pero', e' stata tradotta in una straordinaria forza unitaria. Merito dei nostri padri e delle nostre madri". Fu una scelta di popolo "che ci ha consentito di risalire la china che avevamo percorso in caduta, il baratro nel quale eravamo precipitati negli anni della dittatura, con i lutti e la disperazione della guerra, con le macerie della distruzione", ha sottolineato Mattarella. Il presidente della Repubblica ha voluto ricordare ai giovani di Cl anche il "merito delle forze politiche e delle classi dirigenti democratiche, che hanno saputo capire, malgrado difficolta' molto grandi (che talvolta vengono oggi sottovalutate), cio' che li univa, al di la' dei legittimi contrasti". Mattarella ha invitato "a mettere insieme le speranze" e a "dare valore al dialogo", perché "nessuno può seriamente pensare di farcela da solo". Nel suo intervento al Meeting quest'anno ha per tema "Tu sei un bene per me", Il Capo delloStato ha invitato a non eccedere nelle divisioni e nelle polemiche": "Gli inevitabili contrasti che animano la dialettica democratica non devono farci dimenticare che i momenti di unità sono decisivi nella vita di una nazione", ha avvertito. Mattarella ha ricordato come la storia dell'Italia sia "illuminata da occasioni di unità", dal sentimento comune che dapprima permise all’Italia di risorgere dopo la dittatura e la disfatta, e che negli anni di piombo permise di sconfiggere il terrorismo. "Questa ricomposizione", ha concluso, "ha generato sviluppo, diritti, opportunita'. Ha ridotto le distanze sociali. Ha promosso conoscenze, cultura, speranze". "E' un gran merito ed e' importante quando nel confronto politico si riconosce il momento in cui e' necessario essere uniti e trovare i momenti di convergenza perche' sono la punteggiatura dell'unita' del Paese", ha insistito Mattarella. Sull'immigrazione, il presidente della Repubblica ha avvertito che accoglienza e rispetto delle leggi sono le bussole che devono guidare l'Italia, avendo presente che "non ci difenderemo alzando muri all'interno o all'esterno di noi": "Ci vuole umanità verso chi è perseguitato, accoglienza per chi ha bisogno e, insieme, sicurezza di rispetto delle leggi da parti di chi arriva. Occorre severità massima nei confronti di chi si approfitta di essere umani in difficoltà, cooperazione con i Paesi di provenienza e di transito. Ci vuole intelligenza e visione per battere chi vuole la guerra". In ogni caso e' "illusorio pensare che la soluzione sia un cartello con su scritto 'vietato l'ingresso'", ha insistito il Capo dello Stato, "bisogna governare il fenomeno con serietà e senso di responsabilità anche se nessuno si augura che avvengano spostamenti migratori sempre più imponenti. Ma può succedere". Le paure legate alla questione migranti si sommano a quelle dei ragazzi per il futuro: "L'attitudine dei giovani a diventare protagonisti della propria storia costituisce l'energia vitale di un Paese. Questa spinta vale più di qualunque indice economico o di borsa. La nostra società sta invecchiando e ci sono rischi oggettivi che le potenzialità dei giovani vengano compresse. Dobbiamo scongiurare questo pericolo che minaccia la nostra, come altre, società". "Anche per questo - rileva il presidente della Repubblica - in un tempo di cambiamenti epocali come il nostro è necessario prestare attenzione e dar spazio alla visione dei giovani. Senza farci vincere dalle paure. Dalle paure antiche e da quelle inedite. Attenti a non cadere nell'errore di ritenere nuove false soluzioni già vissute e fallite nel breve Novecento. Non ci difenderemo alzando muri verso l'esterno, o creando barriere divisorie al nostro interno. Un aiuto importante all'Italia può arrivare dal'Ue: "Senza Europa, da solo, neppure il Paese piu' forte puo' farcela a garantire la sicurezza e lo sviluppo che i suoi cittadini chiedono", ha detto Mattarella. "L'Europa - ha aggiunto - e' la dimensione necessaria per affrontare, con umanita' ed efficacia, la politica dell'immigrazione e l'accoglienza dei profughi che fuggono dalle violenze e dalle guerre. Tanta strada e' ancora da fare. Ci vuole umanita' verso chi e' perseguitato, accoglienza per chi ha bisogno e, insieme, sicurezza di rispetto delle leggi da parti di chi arriva. Occorre severita' massima nei confronti di chi si approfitta di essere umani in difficolta', cooperazione con i Paesi di provenienza e di transito. Ci vuole intelligenza e visione per battere chi vuole la guerra".





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