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Cronaca. Foggia, Operazione “RECKON” sul traffico di droga. Colpito il clan MORETTI [Video]

Uno dei monenti di scambio droga (fotogramma CC) ndr.

di Redazione

FOGGIA, 4 OTT, (C. St.) - I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, nelle prime ore di questa mattina, hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei confronti di:
- M. P., classe 1977, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere;
- soggetto ancora da catturare destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere;
- M. A., classe 1979, destinatario di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari;
- P. M., classe 1984, destinatario di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari;
- S. C., classe 1976, destinatario di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari;
I primi tre indagati sono gravemente indiziati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, mentre P. M. e S. C. sono ritenuti responsabili di concorso nella detenzione e nello spaccio di droga.
L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bari – Direzione Distrettuale Antimafia, e denominata “RECKON” per la minuziosa attenzione posta dagli indagati nel rendicontare economicamente al proprio vertice i proventi dell’attività, si è sviluppata attraverso estesa attività tecnica connessa ad innumerevoli servizi di osservazione, controllo e pedinamento che hanno dato esito a perquisizioni, sequestri ed arresti, nonché videoriprese che hanno cristallizzato l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte degli indagati.
Le investigazioni permettevano di far emergere l’esistenza a Foggia di un sodalizio organizzato facente capo a M. P., al vertice dell’omonima batteria mafiosa operante nella città e figlio del capostipite M. R., dedito al sistematico traffico di cospicui, nell’ordine di chilogrammi, quantitativi di hashish.
L’organizzazione aveva, inoltre, quale peculiarità, una spiccata “proiezione esterna”, ovvero la capacità di rifornire stabilmente di significativi quantitativi di stupefacenti i referenti di micro gruppi criminali operanti non solo a Foggia, come nel caso S. C. e P. M., ma anche nei maggiori centri limitrofi.
Dal compendio investigativo spicca il ruolo sovraordinato di M. P. che impartiva direttive a M. A. e ad altro componente tuttora attivamente ricercato, e prendeva le decisioni più importanti, quali la determinazione del prezzo di vendita e delle altre condizioni contrattuali, per esempio se cedere a credito o meno, i soggetti da coinvolgere negli affari e le modalità di recupero dei crediti da parte dei clienti morosi. La posizione direttiva di MORETTI trovava riscontro anche nella elevata considerazione che ne avevano i suoi “sottoposti”.
All’indagato M. A. era, invece, demandato, in via esclusiva, il compito di gestire la “cassa comune”, provvedendo, a volte, anche alla suddivisione dei proventi illeciti, oltre ad essere l’autista personale del capo M. P.


Il terzo soggetto da catturare rappresentava la parte operativa del gruppo. Grazie alla consolidata esperienza nel settore degli stupefacenti era, infatti, in grado di gestire, anche da solo, previa autorizzazione del vertice, la compravendita di intere partite di droga e mantenere stabilmente i contatti con esponenti di altre realtà criminali. 
Ingente il volume d’affari prodotto dall’attività illecita che, in considerazione del fatto che venivano trafficati sino a 10 chilogrammi di hashish a settimana, si stima abbia raggiunto complessivamente, nei quattro mesi di monitoraggio, circa 400.000 euro di introiti.
M. P. è stato raggiunto dalla misura cautelare nel carcere di Tolmezzo (UD) dove si trovava già ristretto per altra causa. Continuano, intanto, incessanti, le ricerche del catturando, che da tempo aveva lasciato la provincia di Foggia.





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