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Politica. Annunciato l'accordo, ecco la bozza. Ora Salvini e Di Maio devono trovare il premier

Salvini e Di MAio. (foto Afp) ndr.

di Redazione

ROMA, 17 MAG. (AGI)- I 5 Stelle fanno sapere: tutto chiuso, mancano solo sei righe di cui parleranno i leader. Intanto Berlusconi si prende il sostegno di Orban Resta aperto il capitolo più importante, quello del nome del Presidente del Consiglio, ma per il resto, assicura Luigi di Maio, è tutto fatto. O quasi. Intanto ecco la bozza che potete scaricare e leggere. Nuova giornata di contatti, intese, accordi e mezzi annunci. Con la Lega che rivendica il ministro dell’Interno e quello dell’agricoltura. In altre parole: immigrati e politica agricola comune: i cavalli di battaglia della propaganda del Carroccio. Con i due leader che si sarebbero detti pronti ad un passo di lato, dopo aver fatto circolare ieri l’ipotesi di una staffetta ed oggi quella di una premiership per il grillino Bonafede. 

Mattarella non riceve 

Nel frattempo si apprende un particolare che la dice lunga non solo su quanto avvenuto al Quirinale tre giorni fa, negli ultimi incontri (separati) tra le delegazioni grillina e leghista e Sergio Mattarella. Pare proprio che M5S e Lega volessero lasciare nelle mani del Capo dello Stato una bozza dell’intesa programmatica, ma che questi abbia cortesemente declinato. Morale dell’aneddoto: il Colle non accetterà cose a metà, mezzi accorti o intese non perfezionate. Vorrà dati certi e nomi certi. La qual cosa lascia pensare che il nodo non verrà sciolto prima dell’inizio della prossima settimana, gazebo permettendo. 

Chiuse 40 pagine, restano aperte 6 righe 

Nel tardo pomeriggio ecco l’annuncio. Il contratto di governo M5s-Lega è stato chiuso. Lo rende noto Rocco Casalino, capo della comunicazione M5S. "Ci sono stati degli applausi alla fine e ci siamo tutti abbracciati" racconta. Il programma è costituito da 40 pagine e da oltre 22 punti, e adesso dovrà essere sottoposto ai due leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Saranno loro infatti a dover sciogliere gli ultimi nodi: "si tratta di 6 punti, appena 6 righe" minimizza Casalino. Nel contratto non c'è più la parte relativa all'uscita dall'euro e non sarebbe previsto nemmeno il referendum sulla moneta. Non si sa quale sia il contenuto delle sei righe ancora da definire, ma se se ne occuperanno i vertici, vuol dire che sono righe pesanti. 

Operazione culle piene 

Nel frattempo la Borsa scende e sale lo spread. Qualcuno lo aveva previsto, qualcun altro dà la colpa al governo che starebbe per vedere la luce. A tutti risponde un seccato Matteo Salvini: “Altro che spread o numeri imposti dall’Europa, dovrà essere questo il primo risultato positivo del prossimo governo: tornare a riempire le culle, ridare vita e speranza agli italiani”. 

Meglio barbari che servi 

Salvini ne ha anche per la stampa internazionale. In particolare se la prende con il Financial Times. "Meglio barbari che servi che svendono la dignita’", risponde al quotidiano della City londinese, che ieri dipingeva la formazione del governo M5s-Lega come l'ingresso "dei barbari dentro le mura di Roma"

Indietro non si torna 

Interviene anche Di Maio, per dire che la svolta è stata compiuta e il lavoro concluso. "Ora indietro non ci si può tirare. Ora questo Governo s'ha da fare”, commenta, “Ora l'Italia deve cambiare davvero. Il contratto di governo che stiamo scrivendo in questi giorni è la più grande novità politica degli ultimi 20 anni perché porterà al governo dell'Italia quello che hanno chiesto i cittadini: il cambiamento”. 

Il primo dei sovranisti dice: ”Io sto con Berlusconi” 

In queste ore Silvio Berlusconi è in Bulgaria, a riprendersi il ruolo di interlocutore del Ppe per l’Italia. Sottolinea le preoccupazioni del Continente, ma soprattutto incassa l’endorsement del primo di tutti i sovranisti populisti, quel Viktor Orban che appena un mese fa si è preso la maggioranza assoluta nel parlamento ungherese. "Sono un uomo all'antica, vecchio stile e leale. Io in Italia ho un solo amico e si chiama Silvio Berlusconi", taglia corto alla domanda di un giornalista. Come dire: stiamo a vedere bene perché non c’è ancora nulla di definito.



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