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Cosenza. XXIV Edizione "Eccellenze di Calabria": Applausi per Mikael Santelli

Mike Santelli. (foto com.) ndr.

di Carmine Calabrese

COSENZA,  4 LUG. -  Sipario, vanno in scena gli applausi. A scena aperta. L’arte, non è qualcosa che si sceglie. Ma, ti sceglie. E’ tutta una questione di indole, è una “vocazione”, una fede, con la quale si viene al mondo. Mikael Santelli, professione artista a tutto tondo, con licenza di stupire e di emozionare, è uno di quegli straordinari esempi di cosa vuol dire recitare, trascinando sul palco, non solo la mente e il corpo ma, anche l’anima. Soprattutto, l’anima. Perchè, se nelle cose che fai, in quelle in cui credi, in quelle che insegui e in quelle che speri di incontrare per strada, non ci metti l’anima, alla fine, non vai da nessuna parte. E, Mikael Santelli, l’anima la mette in scena, diventando l’alter ego degli stessi personaggi che interpreta. 
E’ un caratterista, capace di diventare folle, ironico, geniale, estroso, enigmatico. Capace di diventare chiunque gli imponga il copione. Vedendolo recitare, non credi ai tuoi occhi. Fai quasi difficoltà a credere che questo “grande” per talento, per interpretazione, per determinazione, abbia tutta questa vis recitativa dentro. Sembra di assistere a qualcosa che ha diversi punti di contatto con il teatro di Streheler, di Bene, di Gassman. Qualcosa di davvero alto. Molto più vicino alla perfezione divina che alla fallibilità umana. La conferma, viene dalle standing ovation che, puntualmente, il pubblico gli riserva. Applausi, applausi, applausi. Convinti, autentici, partecipi. Meritatissimi. Cresciuto in una famiglia che, da una vita, nutre e si nutre, di parole, di bellezza, di meraviglia e di teatro, nel corso degli anni, Mikael, ha perfezionato il suo stile, ha migliorato la sua padronanza a “dominare” il palcoscenico, ha affinato la sua capacità, assolutamente naturale, a “sintonizzarsi” sulle stesse frequenze emotive del pubblico, facendogli arrivare tutto se stesso. Oltre se stesso. Già dalle elementari, Mikael ha dimostrato le sue doti artistiche, finendo per collezionare ruoli di prestigio all’interno delle varie recite scolastiche. Il suo modo di essere, la sua predisposizione autentica ai rapporti umani, affascinano, allo stesso modo e con la stessa intensità con cui conquista il pubblico e la critica. L’ingresso nel mondo fatato dell’arte, illuminato dalla luce accecante dei riflettori, inizia allo scoccare degli anni ‘90. 
Da allora ad oggi, l’attore cosentino, non ha mai smesso di crescere professionalmente, cercando di “rubare” con gli occhi, con la gestualità, con l’entusiasmo e con il corpo, tutto il “mestiere” ai grandi. Dal palcoscenico del teatro dell’Acquario di Cosenza che l’ha “battezzato” come attore, assegnandoli il diploma, fino ad una lunga serie di performance in lungo e in largo per i teatri di Italia e di un’infinità di partecipazioni nei cast di serie televisive, di strada ne ha fatta tanta. Anni e anni di applicazione e di sacrifici, gli sono valsi il conseguimento di nuove "lauree" professionali: dall'Accademia d'arte drammatica "Pietro Sharoff" di Roma, all'Accademia di Gigi Proietti. Passando, anche per compagnie sceniche e casting. Ma, non si sente un “arrivato”. Ha ancora voglia di imparare, di migliorare, di potersi sentire ancora un alunno. Lui, infatti, antidivo per eccellenza, è il primo critico di se stesso. La sua preparazione ad una performance è, qualcosa, di quasi maniacale. Attentissimo ai dettagli, scrupoloso anche nelle minuzie scenografie e stilistiche, Mikael Santelli ha il talento. Ha il sacro fuoco della recitazione dentro, ha la fiamma dell’entusiasmo che gli divampa nel corpo e gli incendia l’anima, fino a farlo diventare … grande. Come solo i grandi sanno essere, come solo i grandi sanno emozionare.



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