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Roma. Il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari in Audizione alla Camera

Il Palazzo di Giustizia di Bari. (foto web) ndr.

di Redazione

BARI, 6 LUG. (Comunicato St.) – «Notiamo che il decreto 73/2018, paragonando la situazione di Bari a una calamità, specifica che non è possibile oggettivamente trovare un immobile idoneo entro il 30 settembre e che, inoltre, la soluzione di Modugno e Via Brigata Bari non sarebbe comunque sufficiente». Ha esordito in questi termini, ascoltato dalla II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati,il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì, nell’ambito dell’esame in sede referente del decreto-legge 73/2018 sull’emergenza riguardante la giustizia penale a Bari, che ha sospeso i termini processuali sino al prossimo 30 settembre. «Nel concreto proponiamo– ha specificato Stefanì- che il decreto-legge, in sede di conversione, accolga due emendamenti:col prima chiediamo che il Parlamento conferisca al ministro poteri straordinari ein deroga rispetto alle leggi vigenti, sia in termini di procedure che di stanziamento di risorse, per intervenire, requisireo recuperare l’immobile che sarà scelto al termine della ricerca di mercato. Chiediamo, inoltre,che siano procrastinati di almeno tre mesi, e sicuramente dopo il 30 settembre, i termini per gli adempimenti fiscali degli avvocati del foro barese: se per tre mesi è stata sospesa l’attività professionale, è giusto procrastinare dello stesso periodo anche le obbligazioni nei confronti dello Stato».



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