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Calcio. Il derby foggiano termina in parità con rimonta giallorossa

Luca Ranieri difensore Foggia (Foggia web) ndr
di Mario Schena
FOGGIA,  27 OTT. - Era un freddo febbraio del 1997, ventuno anni fa, quando Foggia e Lecce si affrontarono allo Zaccheria per l’ultima volta. Sulla panchina dei rossoneri Tarcisio Burnich, su quella salentina Giampiero ventura. Finì zero azero una partita brutta e priva di emozioni. Il Lecce non vince allo Zaccheria dal lontanissimo 1956. Grassadonia deve rinunciare ancora a Camporese infortunato, ma ritrova abile ed arruolato Iemmello che parte dalla panchina. Ritorna Gerbo sulla fascia destra al posto di Zambelli. Difesa a tre davanti a Bizzarri composta da Tonucci, Martinelli e Ranieri, centrocampo a cinque con Gerbo a destra, Kragl sulla fascia opposta e Agnelli, Carraro e Deli in mezzo al campo. Liverani non transige dal suo 1-4-3-1-2 che utilizza sia in fase di offesa che di difesa e per far male si è affidato al trio delle meraviglie La Mantia, Pettinari e Mancosu. Ha diretto il signor Gianluca Aureliano, della sezione di Bologna, Aureliano è al suo sesto anno in CAN B e ha già diretto il Foggia in 5 occasioni. L'ultimo incontro appartiene ancora alla storia recente, il 21 ottobre 2017, a Cesena, partita terminata 3-3. Aureliano è stato coadiuvato dal signor Valerio Vecchi di Lamezia Terme e dal signor Giovanni Baccini di Conegliano, quarto uomo il signor Antonio Di Martino di Teramo. Il derby è terminato due a due, ma diciamolo subito non ha entusiasmato i supporters di entrambe le parti. La cronaca. Squadre molto guardinghe ad inizio gara, entrambe cortissime. Il Foggia sembra più impacciato del nella manovra perdendo spesso palla in maniera banale. Per ammirare il primo tiro bisogna aspettare il minuto diciannove. Quando Gerbo riceve palla in area, controlla e tira ma non inquadra la porta e spara alto. Dopo due minuti il Lecce va vicinissimo al vantaggio. 
L’azione parte da Mancosu che serve sulla fascia sinistra l’accorrente Calderoni che crossa in area dove La Mantia ostacolato da Ranieri non riesce a spinger in rete ad un metro dalla linea di porta. Al ventiduesimo Mazzeo gira bene iol area , ma non dà forza alla sfera che termina debolmente sul fondo sfera un minuto dopo è Kragl che entrato in area tira , ma Vigorito blocca a terra. Le due squadre danno l’impressione di avere più paura di perderla che voglia di vincerla la partita e si tengono corte ed abbottonate. Sul finale Lepore ci prova da fuori area, ma la sua conclusione è centrale e bloccata facilmente da Bizzarri. Il Foggia preme sull'acceleratore e sui titoli di coda del primo tempo trova il vantaggio con Deli che ricevuta palla al limite dell’area in posizione centrale calibra di piatto un tiro che scheggia il palo e si infila nella porta di Vigorito che nulla può nonostante il tuffo. Un minuto di recupero e tutti negli spogliatoi per l’intervallo. Secondo tempo all’insegna dello spettacolo. Al quinto Mazzeo non arriva in tempo per mettere in porta un traversone dalla sinistra. Il Foggia raddoppia al sesto minuto con Tonucci che fa partire un tiro imprendibile dal vertice dell’area di rigore che si spegne nell’angolo alla sinistra di Vigorito sembra fatta, ma il Lecce è tutt’altro che morto e accorcia le distanze al decimo minuto con Mancosu che buca la barriera su calcio di punizione poco fuori area. Il Foggia sbanda e si disunisce sino a subire il pareggio di La Mantia tutto solo davanti a Bizzarri impotente sul piattone preciso della punta giallorossa, e non finisce qui. Se non fosse per il paratone effettuato da Bizzarri al trentaduesimo su botta ravvicinata di La Mantia il Lecce avrebbe completato la rimonta. 
Non succede più nulla, il Foggia sbaglia troppo e delude i suoi tifosi. Martedi si va a Cittadella, trasferta durissima in casa della squadra che ha battuto in trasferta la capolista Pescara.


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