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Teatro. Con DAB 2019, a Bari la danza si fa spazio, con un grande successo di pubblico

 DAB 2019, a Bari al Teatro Abeliano. (foto M.C.) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 20 GEN. - Ha inaugurato con successo, presso il Teatro Abeliano, DAB 2019, la MM Contemporary dance Company, una compagnia di danza contemporanea, che ha sede a Reggio Emilia, testimone e portavoce della cultura contemporanea, diretta dal coreografo Michele Merola, nata nel 1999 come centro di produzione di eventi e spettacoli e promotrice di progetti e workshop con l'obiettivo di favorire scambi e alleanze fra artisti italiani ed internazionali. Potente di un significativo aumento di pubblico e del notevole consenso da parte di numerosi spettatori di diversa estrazione e le numerose proposte dedicate alla danza contemporanea italiana, il Teatro Pubblico Pugliese ha presentato la nuova stagione di DAB Danza a Bari che manterrà come punti fermi alcuni elementi di coinvolgimento diretto del pubblico, come le presentazioni degli spettacoli a cura di esperti e soprattutto i laboratori per giovanissimi danzatori delle scuole cittadine e del territorio tenute dagli artisti ospiti. Ad inaugurare la prima serata il critico Ermanno Romanelli. In cartellone dodici spettacoli tra lo spazio del Kismet e quello dell'Abeliano. Al Teatro Abeliano ha inaugurato la rassegna 2019 la serata Gershwin/Schubert di MM Dance Companycon coreografie di Michele Merola e Enrico Morelli, mentre al Kismet è tornato Michele Di Stefano con Roberta Mosca per  una versione di Bermudas/stage e SUB. 
Per la terza serata la prima nazionale di Darknes del biscegliese Sergio Racanati. Una bellissima serata quella dell'inaugurazione Gershwin Suite coreografia Enrico Morelli musica Franz Schubert disegno luci Cristina Spelti, costumi di Carlotta montanari. Alla musica straordinaria di Franz Schubert, Enrico Morelli ha voluto affidare il suo nuovo lavoro. Nessuno meglio del compositore viennese ha saputo interpretare sentimenti contrastanti: l'amore e l'attenzione, la malinconia e il rimpianto ma anche la speranza. E' un collage di celeberrimi brani di Schubert, veri e propri capolavori di infinita bellezza composti due secoli fa, che stupiscono ancora oggi per la loro grande attualità e fanno da colonna sonora a questo straordinario lavoro, dedicato alle "molte anime dell'uomo contemporaneo". A seguire Schubert frames, un racconto astratto di solitudine, in un'epoca come la nostra stanca, buia, disincantata e tormentata da un malessere che si respira nell'aria ma anche dalla ricerca di un senso e di una speranza di felicità. Una coreografia densa di immagini poetiche, che diventa un tutt'uno con la musica, sposando la ricchezza compositiva, legandosi intimamente alla inesauribile varietà che essa esprime. Si presenta con "scene in movimento" in cui ci si sofferma soprattutto sul momento del ritorno. Anche perché, secondo l'artista, la felicità è una casa in cui riandare. magari cambiati incuranti della velocità accelerata di un presente, che rischia di farci rimanere indietro e di un futuro che magari si ha paura di esplorare. Il problema dunque non è arrivare ma tornare, imparare ogni volta ad amare di nuovo, avere il coraggio di riconoscersi fragili e quindi generosi nella tenerezza. La seconda e la terza serata si sono svolte al Kismet e per avvicinare il pubblico alla Danza è stato praticato uno sconto sul biglietto a chi aveva già partecipato alla serata inaugurale. Davvero una bella iniziativa che ha coinvolto molti spettatori.



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