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“I Muli Bardati” 2019 di Monte Sant’Angelo. [VIDEO] La sfilata


Il manifesto (foto MSA) ndr.
di Nico Baratta

MONTE SANT'ANGELO (FG), 07 SETT - Come ogni anno, e da decenni, nel piccolo e suggestivo centro garganico si svolgerà la sfilata folkloristica de “I Muli Bardati”. L’evento, in onore a Santa Maria di Pulsano, fa parte della grande kermesse tradizionale che precede la festa patronale in onore a San Michele Arcangelo, protettore di Monte Sant’Angelo.
Quest’anno la sfilata e il tradizionale pellegrinaggio a Pulsano si svolgerà l’8 settembre 2019.
La sfilata è un misto tra tradizioni e sacralità, dove i muli vengono vestiti a festa, trainano carretti colorati e colmi di fiori, ospitando i bambini del centro garganico. La sfilata richiama migliaia di persone, turisti e la popolazione garganica, che si reca nella perla del Monte Gargano per ammirare e partecipare a un evento che ha nelle sue antichissime origini il pellegrinaggio a cavallo da Monte Sant’Angelo all’Abbazia di Pulsano.

Messa in opera dal gruppo de “I Mulattieri di Pulsano” la sfilata è animata dalle tradizionali musiche del gruppo folkloristico “La Pacchianella”, la sfilata è patrocinata dal Comune di Monte Sant’Angelo, dall’Ente Parco Nazionale del Gargano e ACLI.  L’inizio è previsto alle ore 8, presso il Largo San Salvatore, nel Quartiere Junno, dove avverrà la vestizione dei muli. Alle ore 9, poi, da Piazza San Francesco partirà la sfilata, che proseguirà per via R. Cassa, via G. Verdi, corso Vittorio Emanuele, via Reale Basilica, per arrivare all’Abbazia di Pulsano. Alle ore 19:30 circa vi sarà il ritorno da Pulsano.


 Il video della sfilata del 2016




La tradizione vuole che i muli vengano vestiti nel quartiere più antico di Monte, al Quartiere Junno, per poi sfilare nel centro storico cittadino passando innanzi alla Reale Basilica di San Michele Arcangelo, dove risiede la Santa Grotta. Qui tantissimi turisti e pellegrini potranno apprezzare e ammirare la sfilata nella sua interezza, per poi essere benedetti presso l’Abbazia di Pulsano.



Ogni anno la tradizione si ripete, come certe usanze locali, ricordandole e
tramandandole di padre in figlio. Il messaggio che deve passare, a modesto avviso, è che non bisogna perdere i valori autoctoni di una cultura che trae le sue origini dal territorio, in quella terra tanto aspra ma generosa se coltivata con amore, passione e insegnamenti alle nuove generazioni.



Per le immagini concesse per il montaggio del video si rivolgono particolari ringraziamenti a:


- Donato la Torre

- Donato Taronna

- Leonardo Ciuffreda

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